IA Summit 2010, il resoconto

Le mie impressioni sul quarto summit italiano di Architettura dell’Informazione, a Pisa.

Reduce da due giorni trascorsi a Pisa per il quarto summit italiano di Architettura dell’Informazione, mi sembra giusto tirare le somme e fare un resoconto dell’evento.

Gli ospiti internazionali

La prima cosa che ho pensato tornando a casa, è stata che le presenze internazionali sono un grande valore aggiunto per eventi come questo. Ascoltare il talk di apertura di Jason Hobbs sull’importanza dell’Architettura dell’Informazione (ma soprattutto del gettare le basi di una scienza comune a cui fare riferimento) è stato illuminante. Trovate la sua presentazione (con alcune differenze) su SlideShare: “The door, the wind, the bird and the valise”, ed il video che appare nella slide 15 è questo:

Notevole anche il keynote conclusivo di Andrew Hinton: un lungo intervento su IA ed organizzazione delle informazioni, passando da D&D e Quake (!) al web design. Tanto materiale su cui riflettere, presentato in maniera eccellente: è apparso evidente come certi personaggi siano abituati a stare sul palco parlando di questi argomenti.

Gli interventi italiani

Gli ospiti stranieri di cui ho parlato valevano da soli il viaggio, ma sono stato contento di ascoltare anche altri talk interessanti: sicuramente quello di Federico Fasce, che aspettavo con curiosità e che non ha deluso le aspettative, ma anche un bell’intervento di Cristiano Rastelli sull’esperienza utente nei quotidiani online, con replica in sala di un rappresentante del gruppo dell’Espresso/Repubblica.

Ci sono state alcune note stonate, interventi troppo autoreferenziali o poco in tema con il summit, ma sono state poche eccezioni che non hanno abbassato di troppo la qualità media dell’evento.

Quando possibile cerco sempre di non mancare ad appuntamenti come questo: sono un’ottima occasione per discutere con altri lavoratori del settore, fare nuove conoscenze, e trovare spunti interessanti nei talk presentati. Mi rendo conto di averlo già scritto altre volte parlando di eventi simili e barcamp, ma non posso fare a meno di ripetermi. Partecipare a questi incontri permette di allargare i propri orizzonti, assorbendo quante più informazioni possibili. Il guadagno può essere sia culturale che interpersonale, ed ha poca importanza quale sia dei due l’aspetto prevalente, perché il bilancio sarà comunque positivo.

Alberto Mucignat ha raccolto in un video alcuni pareri sull’evento:

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Tommaso Baldovino

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