A Faenza la prima conferenza italiana sulla web typography.
Non capita tutti i giorni di trovare in Italia una conferenza internazionale su un argomento di nicchia come la tipografia. Dopo l’esperienza fantastica di From the Front questo nuovo appuntamento italiano aveva degli ottimi presupposti, e le mie aspettative non sono state deluse.
Fin dalla lista degli speaker era lecito aspettarsi qualcosa di unico: il filo conduttore degli interventi era la tipografia, ed ognuno è stato in grado di interpretarlo al meglio. Sapevo cosa aspettarmi da Aral Balkan che si è dimostrato ancora una volta un grande uomo da palcoscenico, ma ci sono state anche delle gradite sorprese come il talk di Yves Peters sull’uso del Trajan nei poster dei film. Probabilmente uno degli interventi più apprezzati.
Ma andiamo nel dettaglio dei talk, perché ognuno degli 8 speaker presenti merita una citazione.
Gli interventi sul palco
Luc(as) De Groot — Keynote
Lucas ha avuto l’onore di aprire la conferenza, e visto il suo curriculum non c’era da dubitare del suo talento. Per chi non lo conoscesse, è l’autore della famiglia di font Thesis, e per Microsoft ha realizzato Consolas e Calibri. Il suo talk è iniziato dalla storia della tipografia per poi entrare nei dettagli del lavoro del font designer: una professione sicuramente sottovalutata, caratterizzata da notti insonni davanti al monitor a correggere kerning e hinting.
Vedere l’animazione in 80 step di come veniva corretta una “&” è stato qualcosa di incredibile, che mi ha fatto pensare “non farò mai il suo lavoro”.
Nina Stössinger — The Hitchhiker’s Guide to Typography
Il talk di Nina è stata la prima di svariate occasioni durante la giornata in cui è stato possibile capire il vero senso della tipografia. Non si tratta di rendere un contenuto semplicemente bello: la scelta di font, dei giusti caratteri, della corretta indentazione e spaziatura sono dettagli che possono fare davvero la differenza, anche se la maggior parte delle persone non se ne accorgerà. Non è quello l’obiettivo, perché anche se la maggior parte dei lettori di una pagina non sarà in grado di distinguere la differenza tra due font diverse, il solo fatto di offrire — inconsciamente — un’esperienza più piacevole è un motivo valido per spendere del tempo in questo lavoro.
Richard Rutter — Inspiring Web Typography you can do now
Richard ha un curriculum di tutto rispetto, essendo la mente dietro a Clearleft e FontDeck. Il suo intervento è stato il primo con un approccio più tecnico, orientato alla web typography.
I consigli pratici su come realizzare un sito responsive sono materiale prezioso che vi consiglio di leggere nelle slide messe a disposizione. Gestione delle media-query, lunghezza dei paragrafi proporzionale alla dimensione della pagina, e strumenti utili per il lavoro quotidiano come modular scale sono stati spiegati in dettaglio.
La citazione?
Good typography induces a good mood. Like beer, or sex.
Slide: http://webtypography.net/talks/kerning2013/
Marko Dugonji? — Responsive Web Typography
Anche Marko Dugonji? ha tenuto un talk sulla buona tipografia dei siti responsive. È stato effettivamente un punto debole del programma, con due interventi simili uno dopo l’altro, ma gli speaker sono comunque stati bravi ad evitare ripetizioni.
Marko ha criticato senza pietà siti come UxMas, che per quanto ben fatti e ricchi di contenuti interessanti non hanno curato con altrettanta attenzione la tipografia. Il sito in questione è responsive, ma i testi rimangono inalterati, con la stessa line-height e nessuna variazione anche sul display di un cellulare, rendendo i contenuti difficilmente leggibili.
Yves Peters — Two decades of Trajan in movie posters
Il talk di Yves Peters è stato probabilmente uno dei più apprezzati. Parlando di un argomento apparentemente scontato come i poster cinematografici ha presentato un’analisi dettagliata e allo stesso tempo divertente per spiegare come le logiche in questo ambito siano totalmente diverse da quelle di altri ambiti.
L’originalità viene messa da parte in favore della riconoscibilità, permettendo a chiunque di capire a colpo d’occhio dalla locandina di un film quale sia l’argomento. Film d’azione, drammatici, commedie, tutti con locandine identiche per essere riconoscibili, e questo si è riflettuto anche nella scelta della tipografia con il fenomeno Trajan, che viene definito “the movie font”.
Aral Balkan — Content out typography
Avevo già applaudito Aral durante From the front 2012, ed il suo intervento alla Kerning Conference è stato altrettanto emozionante. Il ruolo del designer deve essere focalizzato nell’offrire la migliore esperienza possibile, puntando all’eccellenza, senza fermarsi alla mediocrità.
Aiutato dalla sua notevole abilità sul palco, Aral è stato capace di tenere i presenti per almeno 10 minuti a guardare una pagina HTML mentre scriveva codice: non da tutti. In questo caso il messaggio era chiaro: prima i contenuti.
Ha offerto anche notevoli spunti di riflessione parlando di framework e griglie: come designer abbiamo una paura tremenda, quella della tela bianca su cui non sappiamo cosa scrivere o disegnare. Le griglie ed i framework come Bootstrap ci aiutano a superare questa difficoltà, ma il risultato sarà per forza di cose limitato dai confini che ci siamo autoimposti. Perché non andare oltre? Se vogliamo raggiungere l’eccellenza, l’unico modo è eliminare tutto ciò che è preconfezionato, partendo dai contenuti.
Bas Jacobs — Tea is the new coffee. The book is the new LP. Hinting is the new kerning. Doing is the new thinking.
Bas ha tentato l’impossibile, con il primo esperimento di kerning dal vivo, coinvolgendo tutti i presenti in una simulazione all’interno del teatro. Sorvolando le risate rivolte a chi non capiva cosa fare, ha confermato quello che altri prima di lui avevano già detto: quello del font designer è un mestiere spesso incompreso, e almeno tra i professionisti dovrebbe essere d’obbligo almeno sapere come utilizzare le feature OpenType di un font.
Chris Murphy — These go to eleven
Chris degli Standardistas ha chiuso la conferenza basando il suo intervento su un concetto chiave: la tipografia è un vestito per i contenuti, che deve essere adeguato al contesto per comunicare al meglio quello che vogliamo.
Anche in questo caso è tornato l’immancabile tema dei contenuti: mai come in questa giornata l’attenzione è stata rivolta al messaggio. Soprattutto in ambito web, questo spesso viene dimenticato quando invece dovrebbe essere alla base di tutto.
Conclusioni e ringraziamenti
Anche in questo caso, un grazie va agli organizzatori.
Sono riusciti in un compito non facile, creando dal nulla un evento e riuscendo a riscuotere un ottimo successo. Se vi siete persi la conferenza e questo resoconto non vi ha soddisfatto, tornate prossimamente quando saranno messi online i video degli interventi. Da non perdere.
La tipografia è il primo marketing prodotto