Il racconto di una serata tra designer e sviluppatori, parlando di design e metodologie agili.
Questa storia inizia nel Dicembre 2013, con un post di Ilaria Mauric su UX design e metodologie agili, che aveva dato vita ad una bella discussione.
Ero intervenuto nei commenti riportando la mia esperienza, e questo mi ha portato lo scorso venerdì a partecipare ad un evento sugli stessi argomenti, dedicato a designer e sviluppatori frontend.
È così che è nata la prima #leanuxnight, evento che si è rivelato davvero interessante.
Aiutati dalla presenza di un numero limitato di persone, è stato molto più facile discutere liberamente e confrontarsi sui temi di UX Design, metodologie agili, ma soprattutto sul rapporto tra professionista e cliente.
Per poter arrivare ad un risultato utile era fondamentale capire il vero obiettivo della discussione: molto prima di parlare di processi di design, story points e siti da realizzare.
È così che ci siamo ritrovati a discutere di tutto quello che precede un progetto: dall’incontro con il potenziale cliente alla firma di un contratto (magari che preveda delle iterazioni e dei rilasci continui).
Abbiamo parlato molto delle persone, delle loro paure, di clienti da tenersi stretti e di clienti da evitare, con una semplice domanda al centro di tutto: “perché?”.
“Perché” è la domanda che ognuno di noi deve fare ad un potenziale cliente quando ci viene chiesta la realizzazione di un sito. Dietro quella richiesta c’è un mercato influenzato dagli stessi designer che nel tempo hanno iniziato a “vendersi” come semplici creatori di artefatti grafici per il web, quando ogni richiesta in realtà nasconde una necessità ben più concreta.
Che la risposta al fatidico “Perché” sia far vendere di più, migliorare l’efficacia di un messaggio o risolvere una necessità, è fondamentale saperlo fin dall’inizio. Come è possibile raggiungere un obiettivo senza conoscerlo?
Nelle quattro ore di discussione e nelle successive due ore passate insieme a tavola si è ovviamente parlato anche di altro, ma quello che mi rimarrà di questo appuntamento è la sintonia su una serie di temi con tutte le persone presenti.
Un grazie particolare va a Ilaria, Nicolò, Luca, Marianna e Fabio per avere organizzato il tutto nella nuova sede di GNV & Partners.
Il secondo grazie è rivolto a tutti gli altri partecipanti, iniziando da Jacopo e Folletto che hanno guidato la discussione cercando di coinvolgere i presenti. Ognuno ha offerto degli spunti preziosi, ed è proprio per questo che l’appuntamento è stato un successo.
Sull’account twitter dell’evento trovate tra gli altri alcuni tweet di fine serata, per ricordare i concetti che sono rimasti più impressi.
@tomstardust "Mi porto a casa meno ux, più psicologia; dire più no. Dubbio: quanto devo indagare per capire il cliente?"#leanuxnight
— leanuxnight (@leanuxnight) May 24, 2014
È stata davvero una bella serata, e occasioni del genere andrebbero ripetute più spesso, senza nulla togliere alle conferenze del settore.
Confrontarsi permette di scoprire nuovi libri (a proposito, Getting to yes di Roger Fisher è una lettura per la prossima estate), nuovi aspetti del proprio lavoro, e trovare conferme senza le quali sarebbe molto più complicato riuscire ad andare avanti.
Un commento su “Resoconto della prima #leanuxnight”