Uno degli errori più comuni parlando di accessibilità è approfondire solo alcuni temi, correndo il rischio di confondere i propri lettori.
L’accessibilità della rete è da tempo uno degli argomenti che mi appassiona di più, e cercare di seguire più fonti possibili sull’argomento è uno dei miei obiettivi principali. Proprio oggi mi è capitato di leggere un intervento in inglese su come rendere accessibile un sito web, intitolato “Paying attention to website accessibility“.
Il testo parla dell’importanza dell’argomento, limitando però il discorso a tre punti:
- la conformità agli standard web del W3C
- l’utilizzo di (X)HTML e CSS
- l’utilizzo di JavaScript in maniera non intrusiva
Se da un lato sensibilizzare sui vantaggi di un sito accessibile è una buona cosa, post del genere rischiano di diventare controproducenti. Il pericolo maggiore è che l’accessibilità venga intesa erroneamente come l’applicazione di poche regole, quando la realtà è ben diversa.
Il rischio è soprattutto per i Web Designer con meno esperienza, che giustamente possono avere interesse ad avvicinarsi all’argomento. Basta poco per cadere in errore, soprattutto se si viene consigliati in maniera incompleta o sbagliata.
Tengo a sottolineare come la fonte citata sia semplicemente l’esempio più recente che mi sono trovato a considerare. Esistono tanti altri blog a cui potrei rivolgere le stesse osservazioni: è bene che si parli di accessibilità, ma è necessario affrontare l’argomento nel modo corretto. Un sito non diventa magicamente accessibile se il codice è valido o non utilizza le tabelle per il layout, così come non basta inserire i testi alternativi sulle immagini. Questi sono solo alcuni dei numerosi aspetti che aiutano a raggiungere l’obiettivo.
Gli argomenti da affrontare
Per chi volesse approfondire l’argomento, ho raccolto i collegamenti al materiale indispensabile: se doveste notare delle mancanze aspetto come sempre i vostri suggerimenti nei commenti.
Ecco le risorse principali da considerare:
- Il sito del W3C
- Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) 2.0, rilasciate a Dicembre 2008
- Il tool di validazione HTML
- Il tool di validazione CSS
- La Web Accessibility Initiative (WAI)
Altri siti utili:
- 456 Berea Street, il blog di Roger Johansson
- Accessites.org
- Web Standards Project
- Web Standards Group (con una utile Mailing List)
- Diodati.org, con materiale del W3C tradotto in italiano
In conclusione, è bene parlare di web accessibile soprattutto perchè l’argomento non ha ancora l’attenzione che merita, ma va fatto con cognizione di causa. L’ambito è vasto ed affrontarlo in unica volta non è un’impresa facile.
Se non si ha la possibilità di approfondire a dovere tutti gli aspetti, in certi casi è meglio scrivere un post su un argomento più specifico: ci sarà sempre tempo per parlare del resto, senza il pericolo di confondere chi legge.
Salve,
non sono affatto informata sull’argomento, è da poco che faccio parte della comunità web e ho iniziato con delle piattaforme già compilate, e, quindi, accessibili (?)
sento spesso parlare di accessibilità ma ultimamente mi sono scontrata in alcune difficoltà, semantiche mi verrebbe da dire, in quanto non ho ben chiaro se l’accessibilità di cui si fa riferimento *anche* in questo articolo sia la stessa accessibilità con la quale mi son scontrata, ovvero rendere accessibile ai non vedenti una piattaforma phpBB3. Ho avuto la sensazione che le norme per l’accessibilità W3C, validazioni html e css si scontrino di sovente con l’accessibilità ai non vedenti.
Sono cose distinte e separate?
Ciao, tutte le informazioni disponibili sull’argomento è probabile che all’inizio siano causa di disorientamento, ti capisco.
L’accessibilità va tutelata per garantire l’accesso alla rete a chiunque, non solo ai non vedenti, ma a tutte quelle tipologie di utenti con problemi di qualsiasi tipo, sensoriali, motori, psichici… anche temporanei.
Le linee guida del W3C vanno in questa direzione, esistono anche altre raccomandazioni magari più specifiche su determinati argomenti, ma il fine è lo stesso: una rete accessibile a tutti.
e anche qui, devo dire, che non è affatto facile. Il web è aperto a chiunque, ci sono anch’io, tanto per dire, che ne capisco poco o niente, ma in aiuto di quelli come me vengono appunto in soccorso le piattaforme già compilate, che dovrebbero, penso, già rispettare queste normative, almeno le piattaforme più importanti. Dico male?
eppure i forum attuali, tutti oserei dire, sono accessibili solo per le persone cosidette normali. Dove sbaglio? Nel senso, è ammissibile appoggiarsi a delle cose fatte da professionisti per quanto gratuite e dover rivedere codice su codice per far si che siano accessibili? Forse è il principio che sbaglio, non so…
Il problema è proprio alla base, non so esattamente a quali piattaforme ti riferisci, ma molte di quelle che hanno anche un buon successo non rispettano spesso i minimi requisiti di accessibilità. Basti pensare che Joomla (una piattaforma per la gestione dei contenuti) utilizzava i layout a tabelle fino a poco tempo fa.
Manca ancora la cultura a riguardo, ed in Italia la situazione non è migliore, anzi.