Nasce la versione italiana di A List Apart, la rivista online per i lavoratori del web.
Ho scoperto la notizia per caso, notando l’account Twitter: è appena nata la versione italiana di A List Apart, una delle voci più autorevoli sul web per i professionisti del web design. Il sito italiano ripropone da Febbraio 2010 tutti gli articoli del sito originali, traducendoli.E’ un’ottima notizia per chi ha problemi di lingua (anche se l’inglese è ormai un must per chi vuole lavorare sul web) e per la diffusione di questo magazine, che da anni si distingue dalla massa pubblicando due lunghi articoli a settimana.
Il progetto è gestito da Valeria e Carlo Brigatti, a cui ho rivolto qualche domanda.
Ecco le risposte di Valeria:
Come è nata l’idea di Italian ALA? E’ stato complicato realizzarla?
Ho conosciuto A List Apart quando ho cominciato ad occuparmi di web design. Ho da subito trovato gli articoli pubblicati molto interessanti ed istruttivi. Circa un anno e mezzo fa, mi è venuta l’idea di creare una versione italiana del sito, che traducesse sistematicamente tutti gli articoli pubblicati da A List Apart, per offrire alle persone che si occupano di web, ma non padroneggiano l’inglese a sufficienza, la possibilità di tenersi aggiornati agevolmente. Così ho contattato Jeffrey Zeldman e ho proposto la mia idea, che è stata subito accolta con favore, ma ci è voluto più di un anno perché il team di A List Apart avesse chiara in mente la direzione che il mio progetto avrebbe dovuto prendere. Così, a gennaio sono stata ricontattata per dare il via all’operazione.
Chi siete? Cercate collaboratori?
l team di Italian A List Apart è costituito da me e da Carlo Brigatti. Carlo si occupa della gestione tecnica del sito e del suo sviluppo. Inoltre, è l’autore delle bellissime illustrazioni che accompagnano ogni articolo. Io collaboro con Carlo per la parte tecnica (più che altro fornisco direttive che vengono da lui trasformate in realtà :) ) ed eseguo le traduzioni.
Per il momento riusciamo a gestire il carico di lavoro piuttosto bene. Non percepiamo nessun compenso per il lavoro che svolgiamo, quindi preferiamo gestircelo noi fintanto che saremo in grado.
Potete comunque aiutare Italian A List Apart facendolo conoscere nel web italiano e partecipando alle discussioni degli articoli sul nostro sito. Inoltre, a breve saranno disponibili degli spazi pubblicitari che potranno essere acquistati da chi fosse interessato (Happy Cog – creatrice di A List Apart – ci autorizza a tenere i compensi derivanti dalla pubblicità sul sito).
Come mai il sito è basato su Joomla! e non su ExpressionEngine come l’originale?
Come ho già accennato, non abbiamo un budget per Italian A List Apart e per abitudine Carlo ed io lavoriamo con CMS open source e free, pertanto ci siamo orientati fin da subito verso questa scelta. Nello specifico, Carlo conosce molto bene Joomla! e pertanto si è deciso di utilizzarlo come sistema di gestione dei contenuti.
Trovate la versione italiana di A List Apart su italianalistapart.com
Grazie della segnalazione! Non ho particolari problemi con l’inglese, ma l’italiano è sempre una graditissima semplificazione… :)
In bocca al lupo per il progetto a Valeria e Carlo, dunque!
Già aggiunto all’RSS reader, giusto di seguito a tomstardust.com…
..che è sta roba? Joomla? un layout HTML che usa le tabelle per il posizionamento? OMG! :D
oh scherzavo! non ve la prendete! ; )
@Valentino: le tabelle le genera Joomla in automatico. Carlo ha già pronta la nuova versione senza tabelle.
Il sito è stato fatto di corsissima per rispettare una deadline imposta dagli USA con un breve preavviso.
Per quanto io non ami Joomla, non mi pare sia fuori legge: abbiamo carta bianca sulle scelte implementative.