Stylegala in disgrazia?

StylegalaMolti appassionati di web design conosceranno Stylegala, uno dei più famosi siti showcase. I siti recensiti per me sono sempre stati un esempio da seguire, e l’essere presente nella galleria è sempre stato sinonimo di grande qualità.

Da qualche tempo però, e più precisamente da quando Stylegala è stato messo in vendita, lo standard dei siti recensiti è calato drasticamente, e non sono solo io a dirlo. Siti con layout approssimativi, colori discutibili, per non parlare dei problemi di accessibilità ed usabilità. Vi basta dare un’occhiata alle ultime entrate per capire a cosa mi riferisco, siti che finora sono ben sotto la sufficienza anche secondo i visitatori.

Cosa ha portato ad uno scenario simile?

A mio parere i nuovi recensori non hanno le capacità tecniche di valutare in maniera corretta i siti in attesa di approvazione. Se prima Stylegala era un esempio, il top delle gallerie CSS, adesso ha perso gran parte del suo appeal.

Questo caso deve servire per il futuro, spesso scendere a compromessi per aumentare il numero di segnalazioni potrebbe rivelarsi un boomerang. Se non ci sono siti degni di nota, una galleria che si rispetti deve limitare la propria attività piuttosto che accettare tutto il possibile abbassando i propri standard.

Non scendo poi nel dettaglio dei siti showcase, perchè ancora oggi il problema più evidente è che spesso viene considerato esclusivamente l’aspetto grafico senza guardare la validità del codice o l’usabilità. Questa potrebbe però essere una scelta voluta, discutibile, ma accettabile, almeno finchè non si sarà sviluppata una maggiore sensibilità globale su questi temi.

Nuovo spazio per i sondaggi

Sondaggi!Ho appena inserito un nuovo spazio per i sondaggi all’interno di questo blog, che potete trovare nella colonna sinistra.

Spero possa diventare un ulteriore strumento di comunicazione, cercherò di aggiornarlo periodicamente per affrontare le questioni che riguardano il mondo dello sviluppo web, o più in generale internet e la tecnologia.

Tanto per iniziare bene, la prima questione riguarda un tema molto discusso in queste settimane: la prossima uscita di IE7. A voi il parere: cosa vi aspettate da questo browser?

12 lezioni per chi ha paura dei CSS e degli standard web

A list apartUn recente articolo di A list apart mette ben in chiaro cosa ci si può aspettare quando si inizia ad utilizzare i CSS nello sviluppo di siti web. Non solo per cambiamenti minori, ma soprattutto per separare gli elementi presentazionali (layout, immagini di sfondo, decorazioni, tipografia..) dal codice vero e proprio.

Imparare ad utilizzare i fogli di stile richiede tempo e pazienza, ed è bene non arrivare impreparati all’appuntamento. Per questo ho trovato l’articolo molto interessante.

Per tutti coloro che hanno qualche problema con l’inglese tecnico o vogliono leggere un riassunto, ecco una traduzione (libera) che può chiarire le idee meglio di tante inutili discussioni sull’argomento CSS.

Lezione n°1: Tutto quello che sai è inutile.. o quasi

Iniziare a lavorare con i CSS comporta un rapido colpo di spugna. Duro da ammettere, ma è così. Bisogna prepararsi a fare tabula rasa e cominciare da zero per apprendere al meglio tutte le tecniche. Ovviamente restano valide tutte le conoscenze su design, programmazione, usabilità, ecc..

Lezione n°2: Niente apparirà allo stesso modo ovunque

Ovviamente il riferimento è alla renderizzazione dei vari browser. Tutt’ora è difficile raggiungere lo stesso identico risultato su Firefox, Internet Explorer, Opera, Safari.. differenze non sostanziali, ma spesso presenti.

Lezione n°3: Spesso sarà necessario scegliere il minore tra due mali

Nello sviluppo di un sito, si presenterà prima o poi la necessità di scendere a compromessi. Ci saranno siti in cui si dovrà rinunciare ad alcune funzionalità programmate in partenza, limitazioni relative all’accessibilità, e così via.

Lezione n°4: La perfezione si raggiunge non quando non c’è piu niente da aggiungere, ma quando non c’è più nulla da togliere

E’ facile convertire un sito da un layout a tabelle riempiendolo di div e tags inutili. Appesantire il codice non serve, ed è sempre meglio togliere tutti gli elementi non indispensabili in modo da avere una pagina il più semplice possibile.

Lezione n°5: Alcuni siti avranno bisogno di attenzione alla coerenza delle pagine

Se il graphic designer non si occupa di altri aspetti dello sviluppo di un sito, dovrete stare attenti che mantenga una certa coerenza in tutte le pagine. Avere troppi elementi unici per ogni pagina potrebbe portare ad una crescita delle spese, dannosa soprattutto in piccoli progetti.

Lezione n°6: Inevitabili tempi di sviluppo più lunghi

Attualmente i CSS non sono supportati alla stessa maniera da tutti i browser, e finchè non imparerete a memoria tutte le differenze, ci vorrà più tempo a testare il lavoro e verificare che sia coerente su ogni user agent. Avrete però grandi vantaggi nelle fasi successive di manutenzione ed aggiornamento.

Lezione n°7: Contenuti coerenti ed ordinati portano grandi benefici

Se siete stati attenti alla semantica del codice ed alla coerenza dei contenuti, avrete innumerevoli vantaggi: dal poter mantenere la struttura html inalterata nei futuri redesign del sito, alla navigazione da tastiera finalmente possibile.

Lezione n°8: I selettori discendenti sono un must

Il classico errore di chi è alle prime armi con i CSS è riempire il codice di div, e dare ad ogni elemento un contenitore o un id. E’ inutile, e spesso per risolvere ogni problema basta imparare a gestire i selettori discendenti. Se servono spiegazioni.. chiedetemi pure maggiori dettagli nei commenti!

Lezione n°9: Usare CSS hack a volte sarà indispensabile

Se per un progetto avrete tempi ristretti, e dovrete risolvere qualche errore di visualizzazione, la via obbligatoria sarà quella di utilizzare degli hack nei vostri fogli di stile. Non elegante, ma spesso necessario per rientrare in tempi e costi.

Lezione n°10: Risolvere dei bug potrebbe comportare altri problemi

Risolvendo un bug, è probabile che si presenti qualche nuovo problema, magari su un browser differente. Non è però una questione senza soluzione, basta saper trovare il modo giusto: per quanto riguarda soprattutto Internet Explorer, positioniseverything.net è essenziale.

Lezione n°11: Ci saranno sorprese nei layout a colonne

Con layout a 2-3 colonne, si presenteranno spesso problemi di visualizzazione. Per risolverli, in genere sarà necessario specificare sempre height e width di molti elementi, insieme alle proprietà float e clear. Questo va contro alla 4° lezione, ma non si era anche detto della necessità di trovare dei compromessi?

Lezione n°12: Le immagini di background faranno la differenza

Utilizzare immagini di sfondo tramite CSS spesso si rivelerà un’ottima soluzione per migliorare l’impatto grafico del sito. Senza considerare poi i vantaggi verso motori di ricerca e screen reader, che troveranno invece i contenuti testuali nel codice.

In conclusione

Siamo alla fine della guida: questi punti potranno essere considerati soggettivi, ma hanno tutti la loro importanza. Io stesso ne condivido più alcuni rispetto ad altri, ma tenerli sempre presenti quando ci si avvicina per la prima volta al mondo dei CSS non farà male.

Voi cosa ne pensate? Condividete tutto quello che ho scritto?

Nuovo form con Wufoo

WufooHo appena aggiornato il modulo presente nella pagina contatti, grazie ad un generatore di form online che avevo visto da tempo, ma mai sperimentato a fondo: Wufoo. Dopo aver letto l’articolo odierno sul blog di html.it mi sono convinto.

Il servizio è uno splendido esempio di usabilità ad ottimi livelli, con un sistema per la creazione del proprio form che si avvicina alla perfezione. Vengono utilizzati al meglio alcuni dei migliori javascript presenti su internet oltre ad abbondanti dosi di ajax: provate la demo per rendervi conto delle potenzialità di questo strumento!

E’ possibile personalizzare praticamente tutto: i campi presenti, le etichette, inserire suggerimenti per la compilazione ed ovviamente cambiare l’aspetto grafico.

Con l’account gratuito si possono creare fino a 3 moduli ed integrarli nei propri siti nella maniera preferita. L’unico svantaggio rilevante è che se non si desidera scriversi da soli la parte lato server per l’invio, bisogna integrarli tramite un iframe, il che vuol dire evitare la doctype xhtml 1.0 strict. Se infatti controllate la mia pagina contatti, il codice è valido, ma sono dovuto passare temporaneamente alla doctype di tipo transitional.

Collezione di wallpaper per il desktop: Design is..

E’ iniziato tutto per caso, da un semplice wallpaper per il desktop a cui ne sono seguiti altri in risposta: Veerle, Shaun Inman, e altri guru del web design mondiale.
L’importante era mantenere lo stesso tema, ovvero il design, senza altre particolari limitazioni.

Sono in molti ad essersi cimentati in questo “gioco” realizzando sfondi più o meno divertenti, fino ad arrivare alla creazione di un gruppo su Flickr che in 5 giorni (al momento in cui sto scrivendo questo articolo) è arrivato a raccogliere 205 immagini con 281 partecipanti.

Questo è il mio contributo, scaricate questi due sfondi senza problemi e fatemi sapere la vostra!

Design is simply web 2.0

Download (1280×960)

Design is the nature of things

Download (1280×960)

Se avete minime capacità con Photoshop o altri programmi di grafica, mettetevi all’opera senza troppi problemi.. aspetto nuove segnalazioni!

L’accessibilità deve essere tutelata

WaSP - Web Standards ProjectLa frase del titolo è stata il mio primo pensiero dopo aver letto l’articolo di Jeff Croft: “Has accessibility been taken too far?”.

L’articolo in questione risale a qualche settimana fa, ed è un’aspra critica all’accessibilità del web, che ha scatenato una vera e propria diatriba sul suo omonimo blog. A questo intervento ne è seguito un secondo dove sono state fatte alcune precisazioni e correzioni, e potete trovarlo qui.

Riassumendo i tratti salienti dell’articolo, l’autore pur dichiarando la legittimità degli standard web e l’importanza delle linee guida per l’accessibilità, sostiene che spesso non valga la pena lavorare per rendere un sito veramente accessibile a tutti, soprattutto per i costi di un processo del genere. Oltre a questo, porta l’esempio della carta stampata dove sono numerosi i casi di testi illeggibili, troppo piccoli o dal contrasto insufficiente, per far capire come non sempre sia necessario preoccuparsi di certe tematiche.

Cercherò di replicare in maniera concisa, pur avendo molto da dire a riguardo, perchè un argomento simile è di fondamentale importanza per quello che sarà internet nel prossimo futuro e oltre.

Il web non è un giornale

Questo concetto è fin troppo semplice da capire, ma a quanto pare non tutti sono d’accordo. Jeff Croft ha portato l’esempio della carta stampata per trovare una semplice metafora a sostegno della sua teoria, ma è impensabile paragonare internet e le pagine web al mondo cartaceo.

Non è solo una questione di costi

E’ impossibile limitare l’accessibilità ad una questione di costi, è proprio per questo che in molti paesi sono state fatte leggi a riguardo per obbligare la realizzazione di siti accessibili. In Italia ne è un chiaro esempio la legge Stanca per i siti delle pubbliche amministrazioni. Un buon designer dovrebbe tenere conto delle linee guida, così come un buon architetto deve eliminare le barriere architettoniche dai suoi progetti.

Non è l’utente a doversi adattare

Al contrario di quello che molti possono pensare, sono i web designer che devono adattarsi alle esigenze degli utenti, e non viceversa, ovviamente nei limiti del possibile. E’ impensabile obbligare un utente a doversi scaricare un altro browser, o a cambiare sistema operativo, o installare un particolare software come un ingranditore di schermo.
Può esserci un consiglio o un suggerimento su come sfruttare al meglio lo strumento posseduto (che sia il PC o lo stesso browser) ma non un obbligo, perchè una scelta del genere significa perdere definitivamente un utente e spesso provocare il disappunto di chi comunque frequenta il sito e non ha problemi di accessibilità.

I punti elencati fin qui portano ad un’ulteriore riflessione. Il web designer, in tutte le sue molteplici varianti, è un professionista così come può esserlo un medico. Se un chirurgo perdesse sul tavolo della sala operatoria anche solo l’1% dei suoi pazienti, non potrebbe far finta di niente o dire che è una minoranza di casi.

Ognuno è libero di scegliere la propria strada, ma in questo momento se si sceglie di sviluppare sul web è necessario considerare il rispetto di determinati requisiti, soprattutto se si desidera dare un futuro alla propria professione. Puntare il dito contro degli ipotetici zeloti dell’accessibilità non serve a nessuno, ed è un bene che esistano gruppi come il WaSP che la pensino così.

La homepage di Google e gli standard web

Se credete che gli standard web e le norme del W3C servano a poco, c’è una pagina che potrebbe farvi ricredere.

Roger Johansson ha pubblicato sul suo blog un articolo dove presenta una homepage di Google di aspetto assolutamente identico all’originale, realizzata con html valido e css, in alternativa a tabelle, immagini spacer gif, e tutti gli altri orrori che appartengono ormai al web del passato.

Ebbene, questa nuova versione occupa 3902 bytes, mentre l’originale è 4944 bytes. Se non avete idea di cosa questo possa significare, la versione che segue gli standard risparmia il 21,07% di banda, che è straordinario se provate ad immaginare il numero di utenti che ogni giorno passano dalla homepage di Google.

Pensare che in generale le pagine realizzate con div e css occupino più risorse è quindi un falso mito, senza contare tutti i vantaggi di avere un codice ben strutturato e separato dagli aspetti presentazionali.

Geolocalizzazione su Flickr

Geotagging su FlickrCome molti utenti di Flickr avranno già notato, in questi giorni è stata introdotta la nuova funzionalità per far corrispondere ad ogni foto un luogo.

L’interfaccia è intuitiva, utilizzare il servizio di geolocalizzazione è estremamente semplice e questo va sicuramente a vantaggio degli utenti. Non ci sono problemi particolari di usabilità, anche se per il momento le mappe di Yahoo sono poco dettagliate soprattutto rispetto a Google Maps.

Leggendo però un articolo in inglese su Mezzoblue di Dave Shea, ho trovato degli spunti critici interessanti che mi sembra giusto riproporre.

I dubbi riguardano il criterio di suddivisione in pagine delle foto sulla mappa, vista l’enorme quantità di immagini che vengono inserite ogni giorno e che aumenteranno esponenzialmente. Sarebbe impensabile visualizzarle tutte insieme, e per questo è giusto dividerle come succede nel photostream principale, ma si potrebbe fare di meglio proprio per quanto riguarda il metodo di paginazione.

Attualmente le foto vengono separate per data, vedrete nella prima pagina solo quelle più recenti. Sarebbe però utile poter avere un’idea dei luoghi più visitati e fotografati, suddividendole per popolarità, magari con la possibilità di regolare questo filtro a piacere.

Pensate ad una possibilità non troppo remota: un utente di un paese sperduto decide di pubblicare centinaia di foto della sua zona, che magari è vicino ad una città importante come Firenze. Al momento della pubblicazione delle sue foto, la prima pagina sulla mappa non conterrà quasi nessuna foto di Firenze: assurdo, non trovate?

L’ideale dal mio punto di vista sarebbe avere entrambi i filtri a disposizione, sia per data che per popolarità del luogo, chissà se verrà fatto qualche aggiornamento in questo senso.

Per il momento.. buon geotagging!

Aggiornamento grafico: nuovo logo

TomStardustTanto per allinearmi con le mode del web 2.0 ed in particolare di questo 2006, ho deciso di cambiare la grafica del titolo e di qualche altro elemento minore (come le intestazioni delle pagine).

Adesso sì che posso essere felice, mi è bastato un semplice riflesso e qualche sfumatura sull’immagine: ci vuole poco per far contento un web designer di questi tempi…

Mi raccomando, aspetto pareri!

Se invece vi state chiedendo quali siano le tendenze di cui sto parlando, nessun problema, anzi significa che siete ancora sani mentalmente. Se proprio volete farvi contagiare, forse questo articolo vi chiarirà le idee: 8 Web Design Clichés of 2006.

IE7 ed i CSS: le novità

Internet Explorer 7 è ormai in dirittura d’arrivo, e proprio ieri (22 Agosto 2006) sono state elencate su IE7Blog alcune importanti novità sul supporto dei CSS.

Se siete degli sviluppatori web e volete conoscere con esattezza tutti i bug e gli pseudo-bug risolti, il mio consiglio è di studiare attentamente l’articolo in questione.

Finalmente :hover funzionerà su tutti gli elementi, così come background-attachment: fixed, ma le novità sono diverse.

Considerando che IE7 sarà distribuito con gli aggiornamenti automatici di Windows, la sua diffusione sarà senza dubbio rapida tra i possessori di Windows XP: è tempo di cominciare ad osare con i CSS se non l’avete già fatto, utilizzando proprietà fino ad ora supportate solo da Firefox e pochi altri standard-compliant browser!