La mia recensione del libro di Jaron Lanier, uno dei protagonisti di The Social Dilemma.
Ho letto Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social (in ingleseTen arguments for deleting your social media accounts right now) di Jaron Lanier perché mi ha colpito.
Scrivo questo articolo per condividere una recensione su un tema decisamente complesso, e per fissare anche nella mia mente alcune idee.
Quante volte dopo aver letto un libro ti ricordi solo il 10% dei concetti?
Ecco, è quello che volevo evitare.
Le dieci ragioni
- Stai perdendo la libertà di scelta;
- Abbandonare i social media è il modo più mirato per resistere alla follia dei nostri tempi;
- I social media ti stanno facendo diventare uno stronzo;
- I social media stanno minando la verità;
- I social media tolgono significato a quello che dici;
- I social media stanno distruggendo la tua capacità di provare empatia;
- I social media ti rendono infelice;
- I social media non vogliono che tu abbia una dignità economica;
- I social media stanno rendendo la politica impossibile;
- I social media (ti) odiano (nel profondo del)l’anima.
La mancanza di empatia
Questo è uno dei problemi principali, il motivo fondamentale per cui nascono discussioni online e spesso non siamo in grado di capirci.
I feed differenziati ci impediscono di provare empatia. Va bene la personalizzazione, ma dovremmo essere in grado di cambiare il punto di vista liberamente per capire meglio cosa influenza il pensiero degli altri.
Se quello che trovo sul mio feed è a mio esclusivo uso e consumo, nessuno potrà mai immedesimarsi nella mia situazione.
Il modello economico
L’origine di tutti i mali è facile da intuire: deriva dagli interessi economici enormi che ci sono dietro i modelli pubblicitari di Facebook, Instagram & co.
Il problema non è la personalizzazione delle esperienze in sè: io sono assolutamente contento se mi vengono proposti prodotti e servizi su misura.
Allora dov’è il vero problema?
È il basare l’intero sistema su inserzionisti che pagano per ottenere attenzione. I social per arrivare a quella attenzione modificano il comportamento delle persone poco alla volta. Poteva anche non essere l’intento iniziale, ma ci stiamo rendendo sempre più conto che la slot machine dei social e la visualizzazione compulsiva dei feed è diventata una droga difficile da lasciare.
Finché il modello di business resterà questo, le aziende non avranno alcun interesse a tutelare gli utenti, perché l’interesse primario è vendere gli spazi pubblicitari e renderli sempre più efficaci.
I social che si basano su questo modello di business alimentano l’ignoranza e l’odio. Un esempio: è stato dichiarato da chi gestiva i social di Trump in campagna elettorale che a parità di investimento i contenuti di Trump hanno raggiunto il doppio dei risultati rispetto a quelli di Hillary Clinton.
I dati degli utenti
Il problema delle informazioni che vengono continuamente raccolte su di noi è noto.
Le aziende ottengono dati gratuitamente dagli utenti e guadagnano su essi. Un modello economico simile è malato in partenza, perché le persone sono fondamentali ma non vengono retribuite, e perdono ogni giorno contro le IA sul mercato del lavoro.
Pensa ai traduttori, che vengono sempre più sostituiti dalle traduzioni automatiche. Ma queste traduzioni automatiche come funzionano? Sulla base dei contenuti che proprio noi utenti scriviamo in rete e traduciamo, consentendo loro di imparare e migliorarsi. Gratuitamente.
Quale potrebbe essere la soluzione?
Capire che stiamo vendendo informazioni a caro prezzo, anche se ci viene detto che è tutto gratis.
Sarebbe molto più sano un sistema che ci chiede pochi spiccioli per l’utilizzo dei social, dove l’interesse primario diventerebbe tutelare i veri consumatori (noi) e non solo le aziende che sponsorizzano.
In conclusione
Voglio chiudere senza trasmettere solo pessimismo, perché la rete non è esclusivamente questo. È uno strumento potente che ha migliorato la nostra vita, e il problema non è assolutamente lì.
Quando insegniamo ai bambini a scrivere non lo facciamo per farli diventare tutti scrittori.
Serve per insegnare loro il significato della scrittura, come leggere con attenzione e come pensare.
La stessa cosa dobbiamo fare con l’uso di internet e dei social: è fondamentale imparare ad avere quel pensiero critico nei confronti degli strumenti che ci vengono offerti.
Non è impossibile: basta capire da cosa veniamo condizionati, acquisire consapevolezza, e imparare ad usare internet per ciò che realmente ci serve e non come uno strumento passivo.
“Don’t reject the internet; embrace it! The internet itself is not the problem.”
Il libro è disponibile anche in italiano col titolo Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social.
Se come me vuoi leggerlo in lingua originale, il prezzo è basso e lo trovi su Amazon.
Fantastico articolo Tommaso!
Concordo in pieno.
Grazie Lorenzo, è bello vedere che non sono il solo sensibile all’argomento. È un tema importante, ed è ancora più importante acquisire la giusta consapevolezza a riguardo.