Web Design 2010

Cosa cambierà nel mondo del web design durante il 2010? Qualche previsione per il prossimo anno.

Arrivati a fine anno, è giunto il momento di tirare le somme e fare delle previsioni su cosa accadrà nel 2010 nel mondo del web design.

Difficilmente ci saranno delle rivoluzioni, ma certe tendenze già viste alla fine del 2009 inizieranno ad affermarsi. Alcuni siti che nasceranno potranno usare HTML 5 ed i CSS3 senza problemi: sperimentare è ormai un dovere per non farsi cogliere impreparati..

Cosa aspettarsi quindi nel 2010? Ecco alcune previsioni.

HTML 5

Lo standard per il futuro dell’HTML è già stato ufficializzato dal W3C durante il 2009. Sono già stati fatti alcuni esperimenti interessanti, ma è logico aspettarsi che durante il prossimo anno l’HTML 5 sarà ancora più utilizzato.

Non ho mai nascosto la mia preferenza per l’XHTML, e per ora questo sito continuerà ad utilizzare tale specifica, ma se in questo momento decidessi di partire con un nuovo progetto sarei seriamente tentato di provare le potenzialità dell’HTML 5.

CSS 3

I CSS sono sempre stati in evoluzione continua: anche i browser ad ogni aggiornamento supportano funzioni sempre nuove. Ormai non serve più attendere l’ufficialità del W3C: molti produttori permettono di sperimentare i nuovi moduli dei CSS prima che questi diventino uno standard (ad esempio usando i prefissi moz- o webkit-).

Durante il 2009 ho già parlato di Web Fonts e Flexible Boxes, e nel 2010 ci saranno sicuramente altre novità in questo senso.

Internet Explorer 6

Per qualcuno IE6 è già defunto, ma la realtà lo dà ancora vivo e vegeto, assestato intorno al 10% del market share. Sono cifre ancora ragguardevoli, ma ormai le cose stanno cambiando. La tendenza è già chiara, ed il 2010 sarà l’anno giusto per vederlo sparire.

Il problema in Italia rimangono le pubbliche amministrazioni e gli uffici dove si continuano ad utilizzare vecchi computer, ma per quello purtroppo non c’è soluzione a breve termine.

La guerra dei browser

Mettendo da parte il discorso relativo a IE6, la guerra dei browser nel 2010 si farà ancora più interessante. Google Chrome ha superato in brevissimo tempo i numeri di Safari, e l’introduzione del ballot screen in Europa potrebbe riservare alcune sorprese.

Non resta che tenere sotto controllo le statistiche e seguirne l’evoluzione: Internet Explorer potrebbe anche perdere quote rilevanti.

Chrome OS

Infine nel 2010 nascerà il sistema operativo made in Google, e questa è già una notizia. Concepito per essere utilizzato solo con una connessione attiva, non sarà il massimo per il panorama italiano, ma ancora una volta a Mountain View hanno indicato la strada da seguire. Il futuro dei nostri dati è online, e Chrome OS sarà un primo importante passo in quella direzione.

Con questo post ho voluto tracciare un quadro generico per il prossimo anno: ci saranno sicuramente altre novità oltre a quelle citate, ma il 2010 sarà comunque un anno importante. Se avete altre previsioni da fare lasciate un commento: aspetto anche i vostri pareri.

Addio Internet Explorer 6

E’ finalmente arrivato il momento di trascurare la versione più odiata del browser Microsoft.

Sembrava impossibile fino a qualche mese fa: IE6, fonte di preoccupazioni e ore di lavoro aggiuntive su progetti ormai chiusi, è destinato a scomparire. L’ultima verifica che ho fatto risale ad appena due giorni fa: chiedendo su vari network come comportarmi con il suo supporto in un progetto che utilizza diverse png trasparenti, il consiglio quasi unanime è stato di lasciar perdere.

E’ iniziato tutto con una domanda su Twitter, rimbalzata poi su FriendFeed e Facebook:

in dubbio per un nuovo sito, già abbastanza carico di JavaScript: usare un js anche per i png trasparenti su IE6 o lasciar perdere?

La discussione che ne è seguita su FriendFeed è chiara: in caso di siti con target particolari potrebbe esser fatta un’eccezione, ma se il cliente non lo richiede in maniera esplicita, è giunta l’ora di abbandonare il supporto a questo browser.

Le risposte ottenute su Twitter sono ancora più lapidarie: Mushin e gfields suggeriscono di lasciar perdere ed anche netfranz concorda, pur consigliando una eventuale soluzione JavaScript. Solo Lauryn propone di utilizzare delle gif alternative, altro metodo valido.

Su Facebook infine sono arrivati altri inviti ad abbandonare IE6: il quadro generale è chiaro.

Quasi due anni fa sostenevo su questo blog come fosse troppo presto per dimenticarsene, ma adesso la situazione è definitivamente cambiata. Sono sempre più i siti importanti che non vengono visualizzati correttamente su Explorer 6, ed è giusto così. E’ giusto che venga fatto qualche test per assicurarsi che i siti rimangano comunque leggibili, ma non è più tempo di preoccuparsi di errori grafici secondari e del mancato allineamento degli elementi della pagina. Se avete ancora dubbi, potete spingere i vostri utenti ad aggiornare il browser, ma è finalmente ora di guardare avanti.

Come continuare ad offrire un servizio di qualità

In un quadro dove IE6 non ha più grande rilevanza, rimane fondamentale assicurare la qualità dei propri progetti web. Un tempo poteva essere garantita l’ottimizzazione cross-browser anche su IE6, ora è il momento di pensare a ciò che ci riserverà il futuro.

Alcuni attributi e selettori dei CSS3 possono ad esempio già essere utilizzati con successo: il progressive enhancement può offrire un’esperienza migliore ai visitatori che utilizzano browser evoluti, perchè non sfruttarlo? Text-shadow e border-radius sono già a disposizione, non è sbagliato iniziare ad usare queste proprietà, anzi è il momento giusto per osare.

Avete avuto esperienze negative con IE6? Se volete raccontarle o pensate che sia ancora troppo presto per abbandonarlo, dite la vostra nei commenti.

Spingere gli utenti ad aggiornare Explorer 6

Alcuni consigli pratici per incentivare l’aggiornamento di IE6.

Su questo blog ci sono state numerose discussioni su Internet Explorer 6 e su quanto renda complicata la vita degli sviluppatori. E’ possibile rimanere passivi e aspettare la sua lenta morte, ma non è detto che questo sia l’atteggiamento migliore. Ogni web designer infatti può dare un contributo alla sparizione di questo browser, che esiste dal 2001.

Le soluzioni possibili

Il modo migliore per far capire ad un utente che il suo browser è obsoleto, è presentargli una versione del sito alternativa. Sfruttando i commenti condizionali è possibile fornire ad IE6 un CSS su misura:

<!--[if lte IE 6]>
<link rel="stylesheet" type="text/css" href="http://www.sito.com/css/ie6.css" />
<![endif]-->

In questo modo tutte le versioni di Explorer precedenti alla 7 vedranno il sito in maniera diversa: potrete divertirvi come volete con questo foglio di stile. Un eccellente esempio di personalizzazione è offerto da questo sito, che con IE6 appare interamente in bianco e nero.

Anche su TomStardust.com ho voluto fare qualcosa: adesso navigando con il browser Microsoft l’header appare diverso, e compare anche un avviso che invita il visitatore ad aggiornare. Tutto è collegato ad una nuova pagina creata per l’occasione, con i link per il download dei migliori browser. Come avrete capito non sono comunque a favore delle soluzioni drastiche: è bene che i contenuti siano accessibili in ogni caso.

TomStardust.com: versione per Explorer 6

La soluzione definitiva?

Ovviamente questi interventi non potranno portare in tempi brevi alla sparizione di IE6. Molti utenti continueranno ad utilizzarlo perchè non possono fare altrimenti, magari per obblighi aziendali.

E’ comunque importante dare un segnale: esistono già diverse campagne di sensibilizzazione e siti come Facebook da tempo presentano avvisi agli utenti di Explorer 6. Il 2009 probabilmente non vedrà sparire questo browser, ma potrebbe essere l’anno della svolta.

Installare in contemporanea IE6, IE7 e IE8

Avere le tre versioni di Internet Explorer su un unico computer è possibile, per la gioia dei web designer.

Internet Explorer: icona L’uscita di Internet Explorer 8 per gli sviluppatori significa soprattutto una cosa: un nuovo browser su cui dover testare i propri lavori. I browser Microsoft diventano quindi tre, ma come è possibile installarli in contemporanea?

La soluzione non è così complicata:

  • IE6 e le versioni precedenti possono essere installate con Multiple IE di Tredosoft
  • IE7 si ottiene grazie all’installer standalone fornito sempre da Tredosoft
  • IE8 viene installato con il normale aggiornamento di Windows

Questa soluzione ha qualche problema per quanto riguarda Internet Explorer 6, soprattutto con siti che fanno un uso intensivo di JavaScript, ma il rendering nella maggior parte dei casi è fedele all’originale.

Un’altra possibilità è data da uno strumento Microsoft chiamato Expression Web SuperPreview, ma vi permetterà solamente di avere IE6 in parallelo con uno degli altri due browser: o la versione 7 o la 8, ma non entrambe.

Altre alternative come installare delle virtual machine sono possibili, ma se non avete particolari esigenze meglio evitare di complicarsi la vita.

Su cosa succederà nei prossimi mesi è difficile fare delle previsioni, ma IE6 potrebbe anche continuare a resistere. E’ plausibile infatti che siano gli utenti di Explorer 7 ad aggiornare: gli altri se non l’hanno fatto fino ad ora difficilmente cambieranno idea, qualsiasi sia il motivo.

Intanto c’è chi ha già trovato il primo bug di Explorer 8: devo ancora verificare il problema, ma pare che visitando questa pagina con il nuovo browser Microsoft non venga visualizzato correttamente lo sfondo. I prossimi giorni saranno determinanti per farsi un’idea più chiara, leggendo le reazioni della rete.

Quando ottimizzare un sito per IE6?

I criteri da utilizzare per decidere quando trascurare Internet Explorer 6 nello sviluppo di un sito web.

Il 3 e 4 Novembre 2008 si terrà a New York l’annuale conferenza Future Of Web Design. Per pura curiosità (e deformazione professionale) dopo aver visitato il sito dell’evento ho scoperto che non è ottimizzato per Internet Explorer 6 e mi sono trovato davanti un banner con il suggerimento di installare Firefox o Safari:

Essendo un sito realizzato da professionisti del settore, ho deciso di indagare più a fondo per capire le ragioni di una tale scelta. Il passo successivo è stato controllare Carsonified, del team organizzatore dell’evento. Anche questo non viene visualizzato correttamente con IE6.

Che sia quindi ora di trascurare questo browser? Ad un primo esame sembra che anche i più noti web designer non se ne preoccupino.

In realtà le cose non sono esattamente così. Basta visitare i siti del portfolio di Carsonified per rendersene conto. Portali come Vitamin, o applicazioni web come DropSend e Amigo, sono perfettamente funzionanti anche su IE6.

C’è un motivo dietro a questa scelta? Ovviamente sì, niente è lasciato al caso in queste situazioni.

Se il sito di una conferenza sul web design, frequentato da professionisti, può permettersi di trascurare IE6, così non può essere per delle web applications che devono affermarsi in rete, ed hanno bisogno del maggior numero di utenti possibile.

Tutto dipende dal target dei visitatori, che condiziona le strategie di sviluppo di un progetto: che sia un blog, un sito, o un’applicazione non fa alcuna differenza.

Il criterio è chiaro, ed a mio parere è la scelta più corretta da fare in questo momento. Liberarsi di Explorer 6 come se non esistesse è prematuro. La sua quota mondiale di diffusione è ancora pari al 25% e non è possibile trascurarlo.

Se avete intenzione di realizzare un sito e sapete in partenza che sarà visitato da utenti comuni, dovrete continuare a preoccuparvi anche del browser Microsoft per qualche tempo.

Il discorso cambia se siete alle prese con un sito per un target di superutenti, ma questa al momento è ancora un’eccezione, non la regola.

Ricordate però che tutta l’ottimizzazione che farete sarà comunque un grande valore aggiunto, che potrete offrire al cliente quali professionisti del settore. Sfruttate la possibilità, non nascondetevi dietro a delle scuse, e vedrete anche IE6 sotto un’altra luce.

Microsoft non mantiene le promesse su IE8?

Nella beta2 di IE8, i siti delle intranet vengono visualizzati in modalità non standard a causa di un’impostazione di default. Le promesse della Microsoft vanno in fumo?

E’ passato diverso tempo dal primo annuncio riguardante Internet Explorer 8, ed una delle promesse più eclatanti da parte della Microsoft riguardava la modalità Super-Standard. Questa modalità, capace di far visualizzare le pagine in maniera aderente agli standard web, sarebbe stata attiva di default.

Con l’uscita della beta2 di IE8 però, Hakon Lie di Opera ha pubblicato su The Register una sua scoperta: un’impostazione del nuovo browser forza tutti i siti delle intranet ad utilizzare il vecchio tipo di rendering, quello di IE7, chiamato Compatibility View.

La cosa ha ovviamente suscitato polemiche, accusando la Microsoft di non rispettare le promesse fatte: ma siamo sicuri che questa impostazione sia davvero così negativa?

Diciamolo chiaramente: in molte aziende le intranet sono realizzate male, e sarebbero impossibili da utilizzare con un browser che rispetti gli standard. Scenario paradossale, ma realistico, soprattutto in Italia. Cambiare browser renderebbe impossibile lavorare, e la Microsoft ne è consapevole.

Introdurre un’impostazione del genere consente di evitare problemi, garantendo su tutti gli altri siti una visualizzazione ottimale. Dal mio punto di vista concordo con Jonathan Snook, questa non è una tragedia: inutile conservare posizioni troppo zelanti sugli standard web.

Se vogliamo che Explorer 8 si diffonda tra gli utenti che non passeranno mai a browser come Firefox, Opera o Safari, dobbiamo eliminare una delle possibili scuse per non installarlo.

Resta comunque il problema IE6, che continuerà ad esistere in molti pc: tutti quelli dei dipendenti che lo usano perchè IE7 non funziona sulle loro intranet. In questo caso c’è ben poco da fare, se non rendersi conto che nel 2008 è assurdo (soprattutto per un’azienda) avere una pagina funzionante solo su Explorer 6, browser datato 2001.

Save The Developers: IE6 sparirà?

E’ nata un’iniziativa che ha l’obiettivo di eliminare Internet Explorer 6. Obbligare gli utenti è l’unica soluzione?

Parlando di browser, il nemico giurato di tutti gli sviluppatori è l’ormai noto Internet Explorer 6. Sembra veramente difficile eliminarlo dai computer di tutto il mondo, soprattutto dopo che la Microsoft ha fatto diventare opzionale l’aggiornamento di IE7.

Da qualche mese è nata un’iniziativa chiamata Save The Developers, che si propone di far sparire IE6 senza troppi mezzi termini. Qualche riga di Javascript, ed il sito che si vuole visitare mostrerà una pagina che suggerisce di scaricare un browser alternativo come IE7, Firefox, Safari o Opera.

Niente velati consigli, ma un vero e proprio muro contro gli utilizzatori del vecchio browser Microsoft. Quasi una moderna vendetta, sulla falsariga dei siti anni ’90 che riportavano la frase “ottimizzato per Internet Explorer 6”.

Sono molti i sostenitori dell’iniziativa, anche se il numero di siti che partecipano attivamente installando lo script non è noto.

Nonostante le buone intenzioni però, non sono d’accordo sul metodo. Conosco bene i problemi relativi allo sviluppo su IE6, e sarei ben contento anche io di vederlo sparire, ma limitare l’esperienza degli utenti a seconda del browser utilizzato non credo sia la scelta corretta. Internet dovrebbe essere accessibile a chiunque, ed uno dei compiti degli sviluppatori è raggiungere questo obiettivo, non ostacolarlo.

Tralasciando i discorsi relativi al calo delle visite e alla perdita degli utenti sopracitati, penso che il problema possa essere risolto solo ad un livello superiore, da parte delle grandi aziende. La Microsoft però ha già dimostrato di non voler forzare il passaggio, e sicuramente il flop di Windows Vista non aiuta (Vista ha obbligatoriamente IE7). Resta da vedere come sarà distribuito Explorer 8, ma per questo ci vorrà ancora del tempo.

Pensate che la strada intrapresa da Save The Developers sia corretta? Io per il momento resto dubbioso, ma qualcosa potrebbe comunque muoversi. Non è un caso che un servizio come il nuovo MobileMe targato Apple non supporti IE6. Il futuro potrebbe essere più roseo per tutti, sviluppatori compresi.