Galleria di effetti Javascript

Una rassegna di Javascript: slider, popup e altre animazioni notevoli.

Javascript e AJAX hanno senza dubbio invaso la rete negli ultimi anni. Se in passato era molto più raro vedere degli effetti sulle pagine web, ormai i framework utilizzabili sono numerosi, ed ancora di più gli effetti disponibili.

Ecco una breve rassegna di soluzioni eleganti, che potrete prendere come fonte di ispirazione.

Coda

Coda - effetto javascript

Il sito di CODA, l’editor per Mac, sarà già noto a molti. Gli effetti Javascript di questa pagina sono due, un elegante popup ed uno slider orizzontale. L’accessibilità è tutelata in parte: le tab restano navigabili anche con Javascript disabilitato, ma non è stata rivolta grande attenzione a questa possibilità.

Mancub

Mancub - screenshot

Questo sito è stata una rivelazione. Semplice ma accattivante, ha un effetto decorativo sul menu di navigazione che invita a giocarci e a soffermarsi più di un momento. E’ presente anche un effetto popup sui siti del portfolio, ed in questo caso con Javascript disabilitato si nota la cura dei dettagli. Le informazioni contenute nel popup appariranno infatti sotto gli screenshot. Ottimo lavoro.

Stragulp

Stragulp - effetto Javascript

Una segnalazione tutta italiana per un effetto slider realizzato con Mootools. Le potenzialità di questo framework mi hanno sempre interessato, anche in questo esempio l’animazione presente è fluida e piacevole da vedere.

Marius Roosendaal

Marius Roosendaal - effetto javascript

Un altro sito più che noto, recentemente rinnovato con un terzo foglio di stile disponibile nello style switcher. Anche in questo caso la libreria utilizzata è Mootools, con il celebre accordion che consente di sfogliare il portfolio.

Conoscete altri effetti Javascript interessanti da segnalare? Fatelo nei commenti, potrebbero emergere altre risorse notevoli.

Il futuro di WordPress: intervista a Matt Mullenweg (seconda parte)

Seconda ed ultima parte dell’intervista collettiva al cofondatore di Wordpress, con nuove anticipazioni sul futuro della piattaforma di blogging.

Matt MullenwegCome promesso, ecco la seconda parte dell’intervista a Matt Mullenweg, a solo un giorno di distanza dalla prima. Se non avete letto il post precedente vi consiglio di farlo, per non perdere tutte le anticipazioni su WordPress svelate dal suo creatore.

Ricordo che l’intervista è il resoconto di una serie di domande e risposte collettive, fatte a Matt durante l’ultimo WordCamp italiano.

Domanda: I social network, stanno progressivamente introducendo funzionalità di blogging. In futuro WordPress potrebbe seguire la strada opposta, partendo dal blog per creare un network di utenti?

Risposta: Non credo, forse sarà possibile con dei plugin, ma WordPress parte da un’idea diversa. L’oggetto principale sono i contenuti che vengono pubblicati, e gli utenti sono interessati a questi, non ad altro. Nei social network è diverso, perchè l’attenzione è posta sulle relazioni tra gli utenti ed i contenuti sono secondari.

D: E’ prevista l’introduzione di un template system per il quale non sia necessario conoscere php?

R: Su WordPress esiste già qualcosa per chi non è un tecnico e vuole personalizzare il proprio template. Ad esempio è possibile cambiare l’header, perchè ci siamo resi conto che molti utenti prendevano il tema standard e l’unica cosa che modificavano era l’immagine di testa. Permetteremo anche di modificare i font. Per il futuro sarà anche introdotto un sistema per evidenziare la sintassi del codice.

D: C’è qualcosa in programma per la localizzazione dei plugin, che spesso sono solo in inglese?

R: Il repository per i plugin di WordPress sarà differenziato per lingua, e saranno aumentate le statistiche disponibili.

D: Cosa dobbiamo aspettarci nelle nuove versioni di WordPress? Ci saranno delle nuove funzionalità?

R: Aggiungere delle novità su WordPress comporta sempre molta attenzione, perchè gli utenti si abituano a determinate funzioni ed è difficile modificarle tutte insieme. Proprio per questo motivo è praticamente impossibile eliminare cose esistenti, per il gran numero di persone abituate ad usarle. In genere preferiamo introdurre cambiamenti in maniera graduale, ed i tag sono un esempio: su WordPress 2.3 potevano essere solo inseriti, con la 2.5 è stata introdotta la sezione gestionale. Per il futuro è previsto un sistema per il suggerimento dei tag (community tagging, che è possibile vedere sul blog di Matt ndTom) e per conoscere quelli più usati quando si scrive un post.

D: WordPress pone la sua attenzione più sugli utenti o sugli sviluppatori?

R: In generale sugli utenti, che sono la maggioranza. La fortuna di WordPress comunque è sicuramente dovuta agli sviluppatori e alla community che si è creata.

D: Per gli sviluppatori a volte è complicato trovare delle indicazioni chiare sulla documentazione di WordPress, in certi casi è più facile leggere direttamente il codice. Cambierà qualcosa?

R: Cercheremo di migliorare la documentazione esistente, creando una guida pratica per gli sviluppatori facile da consultare. Aggiungeremo anche più tutorial.

D: Cosa farai con i finanziamenti ricevuti da alcuni investitori come il NY Times?

R: In America in questo momento stiamo attraversando un periodo di recessione, quel denaro farà comodo in futuro. Al momento ci garantisce la sicurezza di poter andare avanti senza problemi, quando sarà il momento lo sfrutteremo.

Questa è la fine dell’intervista, spero che il resoconto sia stato apprezzato soprattutto da tutti coloro che non erano presenti al WordCamp milanese. Vi segnalo inoltre che Wolly ha appena pubblicato sta pubblicando tutti i video.

Dalle risposte di Matt Mullenweg, è emerso quindi che una delle prime cose che saranno migliorate nelle prossime versioni di WordPress è il sistema di tagging. Io sono in attesa di novità anche per quanto riguarda l’integrazione con Google Gears, e spero che finalmente torni a esistere un repository ufficiale per i temi, magari localizzati.

Se avete delle domande usate i commenti, risponderò per chiarire eventuali dubbi sugli argomenti trattati.

Il futuro di WordPress: intervista a Matt Mullenweg (prima parte)

Intervista collettiva al creatore di Wordpress, con interessanti anticipazioni sul futuro della piattaforma di blogging.

Wordpress LogoSenza dubbio una delle parti più interessanti del WordCamp italiano è stata la chiacchierata con Matt Mullenweg, disponibile a rispondere a tutte le domande che gli venivano fatte dai presenti.

Questo post vuole essere la prima parte di una sintesi non ufficiale: non ho trascritto l’intervista collettiva parola per parola, ma ho ricostruito i discorsi fatti, mantenendo la suddivisione domande/risposte. Spero che la cosa possa essere utile per chi non era presente, anche se i discorsi riportati sono fedeli all’originale solo nella sostanza e non nella forma. Le domande sono di persone differenti, le risposte ovviamente sono di Matt. Buona lettura!

Domanda: Come mai la nuova interfaccia di WordPress 2.5 è cambiata, con alcuni link sulla sinistra ed altri sulla destra della dashboard?

Risposta: L’interfaccia è stata studiata per migliorare l’usabilità di WordPress e facilitarne l’uso. Sulla sinistra ci sono le azioni più comuni (write, manage, design, comments), mentre sul lato opposto sono state posizionate le funzioni usate meno spesso, quelle amministrative. La cosa è utile anche per gli editori che si preoccupano solo di scrivere senza gestire le parti amministrative di WordPress: questa distinzione sicuramente aiuta.

D: Che consigli daresti a chi vuole un blog WordPress, ma non è capace di gestire le questioni più tecniche come installazione e configurazione?

R: Senza dubbio la soluzione migliore è WordPress.com, per tutti gli utenti che vogliono semplicemente scrivere e non hanno bisogno di personalizzazioni elevate. In pratica ci sono tre tipologie:

  • gli utenti base, che si registrano su WordPress.com e iniziano subito a scrivere sul loro blog
  • gli utenti avanzati, che vogliono personalizzare aspetto e plugin, scaricano il pacchetto da WordPress.org e lo installano su un loro server
  • i proprietari di blog con decine di migliaia di visite, che per evitare problemi di consumo di banda e grandi spese usano WordPress.com. (basti pensare a esempi come quello di Scandalo Italiano, per il caso Italia.it ndTom)

Vogliamo anche creare uno spazio apposito gestito da volontari esperti di WordPress, che possano aiutare la community e rispondere alle domande più frequenti.

D: Sarà implementato su WordPress un sistema per il caching dei post, come il plugin WP Super Cache?

R: Sì. Nel prossimo Google Summer of Code, sono in programma due progetti per la realizzazione di qualcosa di simile, sarà una delle nuove funzionalità native di WordPress.

D: WordPress è gratuito, ma i guadagni da dove vengono?

R: WordPress.org è un’associazione non-profit, ma bisogna tenere presente che esiste anche WordPress.com, che ha dei servizi premium a pagamento. Inoltre sui blog di WordPress.com c’è una piccola percentuale (5-8%) di pubblicità che vengono inserite sulle varie pagine. Un’altra fonte di guadagno è Akismet, il plugin antispam, che è gratuito su Worpdress ma è a pagamento per siti esterni, anche Yahoo lo usa. Per finire ci sono le sponsorizzazioni e gli investimenti.

D: E’ in programma qualche soluzione per utilizzare SQL Lite e poter evitare l’uso di un database MySQL? E per i backup?

R: C’è una tecnologia molto interessante, che sarà sfruttata anche da WordPress: Google Gears. Permetterà di salvare in locale sul proprio computer l’intero blog, per consultarlo offline senza alcun problema. In questo modo saranno risolti anche i problemi di backup, senza bisogno di integrare altre funzionalità in WordPress. Quando? Presto.

D: Quando WordPress passerà a PHP 5?

R: Al momento le statistiche degli utenti dicono che ancora l’80-90% utilizza PHP 4. Passare al 5 adesso non è possibile, succederà quando gli utenti di PHP 4 saranno una quota inferiore al 10%.

Questa è la fine della prima parte: a mio parere le rivelazioni più importanti riguardano il supporto a Google Gears e al caching per le future versioni di WordPress. Nei prossimi giorni pubblicherò la seconda parte dell’intervista.

iWordCamp con Matt, il resoconto

Cronaca del primo barcamp italiano dedicato a Wordpress, con Matt Mullenweg.

Matt SpeakingScrivere il resoconto di un barcamp sul treno del ritorno è inevitabile, difficile fare diversamente se non si vogliono perdere ricordi e sensazioni che restano bene impressi solo per poco.

Il WordCamp di Milano è stato senza dubbio un evento perchè era il primo barcamp dedicato a WordPress in Italia, ma soprattutto per la presenza di Matt Mullenweg. Inutile negarlo, molti dei presenti erano lì perchè ci sarebbe stato questo ragazzo, che nonostante i suoi 24 anni è stato capace di dare vita ad una piattaforma come WordPress.

La cosa che colpisce di più è proprio la sua età. Quando è arrivato all’Old Fashion Cafè alle 11.30 è sembrato incredibile che potesse esserci veramente lui dietro a tutto questo. Poi inizi ad ascoltarlo, ed i dubbi svaniscono.

In una lunga intervista collettiva durata fino alle 13 non sono mancati gli spunti interessanti sul futuro di WordPress: autoupdate e caching senza plugin aggiuntivi, miglioramenti nella gestione dei tag e supporto a Google Gears sono le novità più eclatanti. Aspettatevi un post dedicato dove approfondirò tutti questi argomenti.

Parlando dei presenti, mi ha fatto veramente piacere conoscere Tambu, che è stato più che disponibile nell’arco di tutto l’evento a scambiare due chiacchiere. E’ stata poi una sorpresa scoprire la presenza di Marco Colarossi, con cui ero entrato in contatto per il Progetto Kublai. I nomi erano tanti, da Andrea Beggi a Wolly, passando per tutti quelli con cui non ho parlato come Napolux o Luca Conti. Il lato migliore di un barcamp è proprio questo, superare la freddezza dello schermo e le distanze, per sentirsi parte di un gruppo con cui condividere interessi e passioni.

E’ una sensazione simile a quella provata durante i meeting IRC a cui partecipavo diversi anni fa: se si vuole vivere a pieno una realtà come questa, è impossibile rinunciare a degli eventi simili.

Tra i talk pomeridiani ce ne sono stati diversi interessanti. Mi è piaciuto l’intervento di Fullo sul caching di WordPress e sulle soluzioni a disposizione per migliorare le prestazioni di siti con molte visite; ben fatta anche la presentazione di Davide Salerno sul supporto alle gallerie di immagini di WP 2.5, ma ammetto che difficilmente abbandonerò il mio Flickr!

Proprio a proposito di Flickr, ho appena caricato le foto scattate. Vi segnalo anche il gruppo dell’evento, dove trovate gli altri contributi.

E’ stata veramente una bella giornata. Tasso geek decisamente alto, considerando la presenza di Mac, iPhone e macchine fotografiche come la Nikon D3 di Matt, davanti alla quale la mia povera D40 impallidiva. Una citazione anche per l’Asus Eee Pc, più che portatile!

Per concludere, una frase pronunciata da Matt, riferendosi ad IE6: “How bad is it?”. Impossibile pensarla diversamente.

iWordCamp in arrivo

Sabato sarò al primo barcamp italiano dedicato a Wordpress.

In questi giorni gli appuntamenti interessanti per blogger e appassionati del web non mancano. Proprio in questo momento è terminato l’incontro con Al Gore e si sta svolgendo l’edizione 2008 di Web Senza Barriere: entrambi gli eventi sono a Roma, in rete non mancheranno i resoconti.

Per quanto mi riguarda, come avevo già anticipato vi confermo la mia presenza al WordCamp di Milano: mi porterò anche la Nikon, conto di riuscire a fare un po’ di foto!

Se volete partecipare andate sul blog ufficiale che contiene tutte le informazioni necessarie, comprese le indicazioni per arrivare. L’evento sarà questo Sabato 10 Maggio, dalle 11 alle 18 circa.

Ne approfitto per segnalarvi anche che alla fine ho ceduto creandomi un account Twitter. Trovate il link alla mia pagina anche sulla sidebar, con la fantastica icona di Twitterific. Devo ancora capire come sfruttarlo al meglio, sicuramente per gli aggiornamenti in tempo reale è ottimo.

WCAG 2.0 per un web accessibile

Il W3C ha rilasciato la seconda versione delle linee guida per l’accessibilità del web, invitando gli sviluppatori a seguirne le indicazioni.

Il 30 Aprile 2008 sono state ufficialmente rilasciate come Candidate Recommendation le WCAG 2.0, di cui si parla ormai da diverso tempo.

Sono le linee guida per l’accessibilità dei contenuti, realizzate dal W3C che adesso invita gli sviluppatori ad usarle come riferimento, per testarle all’interno di problematiche quotidiane e verificarne la validità.

La precedente versione è del 1999, ma è ancora adesso un punto di riferimento. Un rinnovamento per seguire l’evoluzione del web era necessario, ma c’è chi non è d’accordo con le nuove scelte del W3C, in certi casi considerato un ente troppo lento e burocratizzato.

Proprio per questo Joe Clark da diverso tempo ha avviato il progetto parallelo WCAG Samurai, per indicare una strada alternativa. La pubblicazione delle WCAG Samurai Errata è avvenuta il 26 Febbraio 2008, ed è da notare come queste linee guida siano in contrapposizione con le WCAG 2.0 appena uscite.

E’ possibile essere d’accordo con le WCAG 2.0 o con le WCAG Samurai Errata, ma non con entrambe.

Avevo già scritto in passato un articolo sulla questione, a voi la scelta sulla strada da seguire. Se volete conoscere la posizione di Joe Clark, vi segnalo il suo post a riguardo.

Personalmente credo che le guerre interne non aiutino gli standard. Sul web le tabelle per il layout ormai stanno scomparendo, ma la maggioranza dei siti e dei portali più famosi ha ancora un markup ridicolo. E’ necessario trovare una via comune per rendere possibile a tutti l’accesso al web, non il contrario.

Cosa manca nei CSS?

Mancanze e difetti più evidenti dei CSS, in un articolo aperto a opinioni e suggerimenti.

Senza dubbio i CSS sono uno strumento essenziale per ogni web designer, ma non sono esenti da difetti. Prendendo spunto da un recente post di Rockholderdesign, ho voluto riassumere quelle che secondo me sono le più gravi mancanze.

Ecco cosa che mi piacerebbe vedere implementato.

Selettori ascendenti

E’ una buona pratica l’uso dei selettori discendenti per evitare l’abbondanza di classi, ma al momento non esiste modo di selezionare il genitore di un particolare elemento.

Posizionamento verticale

Alcune azioni apparentemente intuitive sono fin troppo complicate con i CSS. Ad esempio il posizionamento orizzontale è elementare, ma centrare un elemento verticalmente non è così semplice.

Espressioni matematiche

Non è possibile usare formule per calcolare una dimensione, come ad esempio width: 100% – 5px;

Contenimento dei float

Non esiste una proprietà per far contenere ad un elemento un float (problema noto anche come auto-clear di un div). Ci sono degli hack, ma spesso portano a conseguenze indesiderate.

Background multipli

Attualmente è impossibile specificare una doppia immagine di sfondo su un elemento. La possibilità è prevista nei CSS3, e sarebbe di grande aiuto per evitare markup aggiuntivo.

Angoli arrotondati

I CSS permettono di utilizzare solo forme rettangolari. Sarebbe utile l’introduzione degli angoli arrotondati, così come quella di altre semplici forme facilmente gestibili dal foglio di stile.

Variabili

L’introduzione delle variabili sarebbe un vero passo avanti per i CSS. Poter dichiarare colori, bordi e altri elementi in maniera sintetica agevolerebbe il lavoro. C’è qualche speranza per il futuro, ma è ancora un’ipotesi lontana.

Colonne

Realizzare dei layout con 2, 3 o più colonne è ovviamente possibile, ma anche in questo caso non esistono dei moduli CSS appositi. Sarebbero sicuramente utili delle proprietà su misura per dividere uno spazio in colonne.

Maggiore coerenza tra i browser

Il punto fondamentale, non imputabile direttamente ai CSS. Ciò che crea più problemi tra gli sviluppatori è il differente supporto tra i vari browser esistenti. Alcuni come Safari e Opera si spingono fino ai CSS3, altri come Explorer non arrivano nemmeno alle specifiche dei CSS 2.1. Maggiore coerenza non farebbe male.

Alcuni di questi punti sono caso di studio per le future specifiche dei CSS, altri sono solamente delle ipotesi. Secondo voi cosa altro manca? Poche aggiunte faciliterebbero il compito di chi lavora ogni giorno con i fogli di stile: non sono problemi insormontabili e c’è sempre un modo per aggirarli, ma riuscire ad evitare hacks e markup aggiuntivo sarebbe un sogno.

Miglior sito Hosting Talk 2008: il nuovo concorso

HostingTalk.it lancia un nuovo concorso per premiare il miglior sito. Ecco i dettagli per partecipare, tra i premi un server dedicato.

A due anni di distanza dal primo concorso, Hosting Talk lancia una nuova competizione per decretare il miglior sito HT 2008.

Per chi non lo sapesse, TomStardust.com è stato eletto miglior sito dell’edizione 2006. Per me è quindi d’obbligo segnalare l’iniziativa, che mi ha aiutato a far conoscere questo blog dopo pochi mesi dal lancio.

Iscrizione e regolamento

Per partecipare è sufficiente iscriversi in questa sezione del forum HT, naturalmente dopo aver letto il regolamento.

Il sito non potrà essere di un’azienda del settore hosting e dovrà essere segnalato dal proprietario, in ogni caso potranno iscriversi anche i partecipanti all’edizione 2006. Ovviamente l’iscrizione è gratuita.

Criteri di valutazione

Il sito sarà valutato da uno staff interno, sulla basi di criteri che molto probabilmente saranno gli stessi dell’edizione 2006:

  • Grafica
  • Codice
  • Contenuti
  • Posizionamento sui motori di ricerca
  • Organizzazione
  • Accessibilità
  • Usabilità
  • Rispetto degli standard W3C

Premi

Ecco la parte interessante, i premi. Saranno ben 10, quindi avrà la possibilità di vincere qualcosa anche chi non si classificherà nelle primissime posizioni.

Senza dubbio in evidenza i primi due premi, due server dedicati. Al terzo classificato andrà un pacchetto di servizi di Sedo.it, mentre dal 4° al 10° premio ci sono diversi piani hosting, tutti da 12 mesi.

Io mi iscriverò, anche perchè la valutazione finale del primo concorso mi ha dato molti suggerimenti utili per migliorare alcuni aspetti del sito. Mi auguro che anche in questa edizione la procedura sia simile.

iPhone in Italia entro l’estate

Lo smartphone Apple arriverà in Italia con Tim ed sarà UMTS. Gli svantaggi? Il prezzo più alto e le tariffe internet del nostro paese.

La notizia che in molti stavano aspettando sembra essere arrivata. Grazie a Mantellini infatti ho scoperto un articolo su Repubblica di oggi, che rivela l’arrivo dell’iPhone in Italia tra poche settimane.

Queste le novità trapelate:

  • In Italia non arriverà il primo modello di iPhone, ma direttamente la seconda versione UMTS
  • L’accordo per i primi mesi sarà in esclusiva con Tim
  • Il prezzo sarà più elevato dei soliti 300-400€, perchè non sarà abbinato a vincoli contrattuali di 2 anni come è stato fino ad ora, e Apple non prenderà percentuali da Tim.

Quando avverrà il lancio? Molto probabilmente sarà durante il Worldwide Developer Conference (WWDC) tra il 9 ed il 13 giugno. Alcuni avevano già ipotizzato questa data, ed ora tutto lascia immaginare che l’ufficialità dell’annuncio arriverà proprio in quell’occasione.

Nonostante tutta l’attenzione che susciterà questa notizia, ho qualche dubbio che questo accordo possa essere vantaggioso per noi italiani. Apple ha cambiato la sua strategia, aumentando il prezzo dell’iPhone e rinunciando alle quote di revenue sharing, la percentuale sui contratti stipulati.

Il problema è che se la navigazione su web avverrà alle tariffe attuali, la spesa sarà improponibile per molti. Ancora peggio avere un iPhone e non usare le funzioni collegate ad internet: a quel punto sarebbe inutile comprarlo.

Non resta che aspettare il prezzo ufficiale di lancio (si parla addirittura di 600-700€) e sperare che Tim e gli altri operatori abbassino i prezzi del traffico dati, ma almeno per i primi mesi di esclusiva l’ipotesi è remota.

Grunge: nuovo stile per il Web Design

Dopo la grafica Web 2.0, attira molte attenzioni il grunge style. Uno sguardo alla nuova tendenza con esempi e download.

Senza ombra di dubbio lo stile Web 2.0 è stato uno dei più seguiti ed utilizzati degli ultimi tempi. Riflessi, colori accesi, badge e quant’altro stanno ancora imperversando in rete, ma nuovi stili cercano di emergere per differenziarsi dalla massa.

Proprio tra questi c’è il Grunge style: il termine è difficilmente traducibile, ma è possibile riconoscerlo facilmente.

Cos’è lo stile Grunge

E’ caratterizzato da un look sporco, con irregolarità nelle illustrazioni e negli elementi che compongono le pagine. Spesso i colori sono scuri, ma ci sono anche delle eccezioni. In realtà non nasce oggi, ma diversi siti lo utilizzano già da tempo: basti pensare che questo post di Jason Santa Maria è del 2004.

Per un web designer, nonostante l’apparenza disordinata questo stile implica molto più lavoro ed attenzione ai dettagli. Servono ottime doti di fotoritocco e soprattutto equilibrio per non esagerare e rendere un sito caotico.

L’irregolarità va bene, ma non deve diventare un problema per l’utente: il primo obiettivo deve sempre essere una facile lettura ed una navigazione intuitiva.

Proprio questa difficoltà probabilmente impedirà allo stile grunge di diventare una vera e propria tendenza. Niente comunque vi impedisce di usarlo per ottenere un risultato originale e differente dagli altri.

Galleria Grunge

Ecco alcuni esempi. Cliccate sugli screenshot per andare ai siti relativi.

Matt Brett Darklight JUXT Interactive Bart-Jan Verhoef nYq Design Studio CSS Rockstars

Download e Risorse esterne

Senza dubbio uno dei punti fondamentali per questo stile è l’attenzione alla tipografia: da non perdere questa collezione di 63 font gratuiti in stile grunge.

Un’ottima guida, anche questa risalente a diverso tempo fa, è quella di Cameron Moll. Divisa in quattro parti, spiega anche come sfruttare al meglio Photoshop.

Immancabile la segnalazione di Smashing Magazine, che ha dedicato ben 2 articoli allo stile Grunge:

Infine se siete alla ricerca di altre icone, texture ed elementi grafici, vi segnalo questo sito.