Un sondaggio rivolto ad utenti di Screen Reader mostra qualche sorpresa ed i progressi del web mobile.
WebAIM ha pubblicato i risultati di un recente sondaggio (Ottobre 2009), tra 665 utilizzatori di screen reader. E’ la seconda edizione di questo sondaggio: ne avevo infatti già parlato l’anno scorso, in un articolo sull’utilizzo dei lettori di schermo per effettuare test di accessibilità.
I risultati sono importanti: non condizioneranno in maniera rivoluzionaria le abitudini dei web designer attenti a queste tematiche, ma danno un quadro completo di questa specifica categoria di utenti. Tra le note più interessanti:
- Il 66,4% utilizza JAWS come screen reader principale
- Il 49% usa abitualmente più di uno screen reader, a seconda del contesto
- Il 53% degli utenti disabili usa uno screen reader su un dispositivo mobile
- I problemi principali sulle pagine web sono dati da CAPTCHA, contenuti Flash inaccessibili e link ambigui
- Il 46% pensa che il web stia diventando più accessibile che in passato
- Social Media: il 51% usa YouTube, il 47% un blog, il 42% Facebook ed il 38% Twitter
- Twitter è giudicata la piattaforma più accessibile
- Per trovare informazioni su una pagina, il 50% scorre i titoli (h1, h2…) ed il 22% usa la ricerca interna
Uno dei dati più sorprendenti riguarda l’utilizzo di dispositivi mobili. Sicuramente è un settore in cui sono stati fatti molti progressi nell’ultimo anno, e credo che abbia avuto una buona importanza anche l’uscità dell’iPhone 3Gs con VoiceOver. Potrebbe sembrare strano, ma i dispositivi touchscreen accessibili sono ormai realtà, e se siete interessati vi consiglio di leggere recensioni come quella di Marco Zehe, che racconta la sua esperienza personale con questo smartphone.
Rispetto all’anno scorso, le raccomandazioni rimangono più o meno le stesse: le intestazioni continuano ad avere una grande importanza per l’accessibilità di una pagina web, ed uno dei problemi principali sono ancora i CAPTCHA e Flash. In certi progetti è impossibile farne a meno, ma sapere che potrebbero creare problemi è già un primo passo.