UX Day

UX Day 2022: prima edizione della conferenza sulla user experience

Ho partecipato alla prima edizione dell’UX Day, conferenza tutta italiana sulla user experience. Ne è valsa la pena?

Mi occupo di UX Design da anni — ne ho parlato su questo sito la prima volta nel 2009 — e partecipando al CSS Day ho scoperto che si stava organizzando una nuova conferenza sull’argomento. Potevo farmi mancare l’UX Day? Ovviamente no.

Rispondo subito alla domanda di apertura.

Ne è valsa la pena?

Assolutamente sì.

Un’altra ottima conferenza organizzata dai ragazzi di Grusp, con una partecipazione elevata e molti talk di alto livello. Un po’ per la paura Covid-19 in calo, un po’ per gli argomenti, è stato bello partecipare ad un evento in cinema-teatro quasi pieno e poter rivedere molti volti noti.

I talk di UX Day 2022

Foto di Omar Muscatello

Gli argomenti non sono stati affatto banali. Luca Rosati ha aperto con un ottimo talk, che partendo dal Sagrantino e dal Rosso di Montefalco è arrivato a descrivere tre soluzioni pratiche per fare ricerca e lavorare sulla UX senza necessariamente investire risorse enormi.

Anche Raffaella Roviglioni ha condiviso una serie di utili esperienze personali, raccontando tutto quello che può andar male facendo ricerca con gli utenti.

Sono questi i talk che fanno la differenza, portando casi pratici e storie reali, senza tante chiacchiere di contorno.

Una citazione speciale la riservo a Stefano Minoia, che portando un talk sull’accessibilità mi ha reso felice, parlando di un tema ancora oggi troppo sottovalutato.

Riflessioni finali

Partecipare allo UX Day è stato utile per ricordarsi come certe attività possano far ottenere risultati migliori, fare investimenti mirati e risparmiare tempo prezioso. Le attività di design e ricerca, se fatte come si deve, sono insostituibili.

Per me la sfida è riportare tutto questo nel mio contesto quotidiano, visto che lavoro soprattutto con piccole e medie imprese.

Portare attività di UX Design all’interno del mio lavoro deve essere una costante, anche in progetti dove apparentemente non mi è stato chiesto di fare ricerca.

Sta nella professionalità di ognuno di noi trovare il modo di applicare quello che sappiamo, anche quando non richiesto.

Non sarà il committente di un ecommerce a chiedermi di fare test di usabilità con gli utenti, ma il valore di certe pratiche è indubbio, e ci sono anche attività che possono essere svolte in mezza giornata. Queste sono senza dubbio fattibili nella maggior parte dei casi.

È dovere di ogni buon designer puntare ad un risultato di qualità usando tutti gli strumenti a disposizione.

Il menu di navigazione di un sito non può essere improvvisato.
Per creare un flusso di acquisto non basta installare WooCommerce.

È ora di darsi da fare.

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Tommaso Baldovino

UX/UI Designer, professionista del web con più di 15 anni di esperienza su WordPress. Sono disponibile a seguire nuovi progetti dall'ideazione alla realizzazione finale. Scrivo ogni 2 settimane la mia newsletter.