Un nuovo progetto: TomStardust Diary

La creazione e lo sviluppo del mio nuovo blog personale, ancora in costruzione, che vedrà la luce nei prossimi mesi dopo una fase di beta privata.

TomStardust Diary - Homepage
Come anticipato qualche giorno fa, è arrivato il momento di annunciare il mio nuovo progetto, che riguarderà da vicino anche i lettori più fedeli di questo sito.

Cos’è TomStardust Diary?

Come è facilmente intuibile dal titolo, si tratta di un nuovo blog su piattaforma WordPress, che ho intenzione di aprire prima possibile, molto probabilmente a Settembre. TomStardust.com è destinato esclusivamente ad argomenti tecnici, e sto sentendo la necessità di crearmi un nuovo spazio dove poter parlare delle altre mie passioni, in quello che sarà molto semplicemente un blog personale.

Ovviamente non tratterò gli stessi argomenti, ma parlerò soprattutto di cinema, libri, musica, e qualsiasi altra cosa sarebbe stata off topic da queste parti.

E’ possibile vedere già qualcosa?

Assolutamente sì. Ho caricato su Flickr la prima bozza della homepage: non è detto che sia definitiva in tutti i suoi particolari, ma può servire a dare un’idea di come sarà TomStardust Diary.

Ho in programma di realizzare almeno un nuova bozza per le pagine interne, che troverete sempre sulla mia pagina di Flickr appena sarà pronta.

Come funziona il progetto?

Fino all’apertura ufficiale il sito TomStardust Diary sarà chiuso al pubblico. Ci sarà però un’eccezione: fornirò infatti l’accesso agli iscritti alla newsletter di TomStardust.com, che potranno seguire la realizzazione del tema e gli sviluppi della sua messa online. In questo momento le prime mail dovrebbero già essere arrivate a destinazione.

Ogni volta che ci saranno degli aggiornamenti sul tema WordPress a cui sto lavorando, provvederò a mettere immediatamente online la nuova versione, anche se avrà parti mancanti ed ovviamente non sarà perfetta. Attualmente ho dato forma all’header, il codice php è da sistemare, e c’è solo la base del CSS: è un primo punto di partenza.

Voglio permettere di seguire il mio lavoro in tutte le sue fasi a chi è interessato: dalla creazione dell’HTML alla scrittura del CSS, seguendo la bozza grafica caricata su Flickr. Basterà collegarsi al nuovo indirizzo e vedere i progressi fatti giorno dopo giorno.

Se volete partecipare al progetto, iscrivetevi alla Newsletter e riceverete immediatamente i dati per accedere.

Se avete ricevuto username e password, potete utilizzarli subito per entrare su TomStardust Diary.

Feedback e commenti

Una delle cose che mi interessa di più è poter avere un giudizio sul lavoro che sto svolgendo, ancora prima di pubblicare il sito completo.

Se volete raccontarmi le vostre impressioni o farmi sapere cosa pensate del mio modo di lavorare, potete farlo quando volete tramite i commenti di questo post, che resterà il punto di riferimento per il progetto TomStardust Diary. Potete anche scrivermi in privato, utilizzando il modulo contatti.

Flash e i motori di ricerca

Il difficile rapporto tra Flash ed i motori di ricerca, analizzando i principali motivi per cui non dovrebbe essere usato per i contenuti.

Dopo l’annuncio di Google della migliorata indicizzazione dei contenuti Flash, diverse persone avranno pensato ad una rivoluzione del web.

In realtà le cose non stanno esattamente così, perchè Flash se utilizzato in maniera sbagliata continua ad avere grandi limiti. Ispirato da un articolo di SEOmoz, voglio approfondire il discorso mostrando le incompatibilità tra Flash ed i motori di ricerca.

1. Le URL non cambiano con i contenuti

A mio parere è uno dei difetti principali di Flash. Quante volte vi è capitato di navigare su un sito realizzato con questa tecnologia, vedere una pagina interessante e volerla linkare? Vi sarete sicuramente accorti che l’unica cosa possibile è indicare la URL della home fornendo le istruzioni per arrivare alla pagina desiderata: scomodo ed inefficiente.

2. Non si guadagnano link esterni

Questa è una conseguenza diretta del primo punto, ed una grave penalizzazione. Considerando che i motori di ricerca si basano anche sui link esterni per ordinare i risultati, realizzare un sito in Flash significa al massimo riuscire a posizionare la propria homepage e niente altro.

3. I testi spesso non sono formattati e ordinati

Molto dipende da chi ha realizzato il Flash, ma spesso i contenuti testuali non rispettano l’ordine logico con cui appaiono nella pagina. Inoltre è difficile trovare dei testi organizzati semanticamente, come accade nell’HTML.

4. Le regole SEO di base spesso non vengono seguite

E’ possibile realizzare delle animazioni Flash e, osservando alcune regole di massima, cercare di farle indicizzare correttamente. Un suggerimento potrebbe essere caricare i contenuti formattati tramite un xml esterno. Nella maggior parte dei casi però chi sviluppa non conosce o non segue queste indicazioni, rendendo impossibile il lavoro dei motori di ricerca.

5. Molti contenuti Flash non vengono comunque indicizzati

Anche rivolgendo la massima attenzione nella realizzazione di un Flash, non avrete garanzie che il vostro lavoro venga indicizzato dai motori di ricerca. Un esempio pratico riguarda Google, che non riesce ancora ad indicizzare i file .swf inclusi tramite SWFObject.

Conclusioni

Uno dei modi migliori per utilizzare Flash resta quello a scopo decorativo: realizzare animazioni ed effetti particolari spesso può essere fatto solo con questa tecnologia. E’ vero che Javascript ci ha riservato numerose sorprese a riguardo, ma non c’è niente di male ad usare Flash per questo.

L’importante è tenere presente che Flash non andrebbe mai utilizzato per i contenuti delle vostre pagine. Se non volete essere penalizzati nei risultati ottenuti, non usatelo per testi, titoli o menu di navigazione, anche se avete intenzione di fornire un’alternativa testuale.

La Newsletter di TomStardust.com

Nasce il nuovo servizio complementare al blog per ricevere annunci ed aggiornamenti in anteprima.

TomStardust.com continua la sua crescita, e oggi posso finalmente annunciare la nascita di una Newsletter collegata a questo sito.

Potete registrarvi direttamente dalla pagina creata per l’occasione, ricevendo nella vostra casella email le comunicazioni più importanti che riguardano questo sito ed il mio lavoro.

Come è giusto che sia, il canale principale di diffusione delle notizie resterà il blog, e questo nuovo strumento avrà uno sviluppo parallelo. Il mio obiettivo è utilizzarlo per annunciare il lancio di nuovi progetti ed offrire alcune anteprime, come il download di materiale inedito. Se pensate a nuovi temi WordPress potreste non essere lontani dalla realtà…

Dettaglio fondamentale: le mail inviate saranno sporadiche ed in formato testo, per consentire a tutti di leggerle senza problemi da qualsiasi piattaforma. Voglio che il servizio possa essere utile e non fastidioso, proprio per questo ogni feedback a riguardo sarà ben accetto.

Nei prossimi giorni ci sarà una prima iniziativa collegata proprio alla Newsletter. Chi mi segue su Twitter ha già potuto intuire qualcosa, presto scoprirete nuovi dettagli.

The Principles of Beautiful Web Design: la recensione

Una guida sui principi del Web Design, per conoscere le basi della realizzazione di un sito internet.

Grazie ad una promozione ed al conveniente cambio tra euro e dollaro, ho acquistato qualche tempo fa The Principles of Beautiful Web Design, di Jason Beaird.

E’ un libro di Sitepoint, sito che tra i vari progetti (vedi 99designs) annovera anche una ricca collezione di pubblicazioni, sia cartacee che digitali.

Riguardo a questa guida, prima di tutto è fondamentale capire a chi sia destinata. Come si può intuire dal titolo sono trattati gli argomenti alla base del web design: concetti essenziali, che ogni professionista deve necessariamente conoscere, ma che sono soprattutto per chi è agli inizi ed ha bisogno di costruirsi delle solide basi.

Questi i capitoli del libro:

  1. Layout and Composition: dalla teoria delle griglie, al bilanciamento degli elementi di una pagina
  2. Color: tutte le informazioni necessarie per la creazione di una palette di colori ideale
  3. Texture: linee, forme, patterns e consigli sulla realizzazione di texture
  4. Typography: consigli utili sulla tipografia per il web e sulla scelta dei font
  5. Imagery: dove e come cercare immagini da inserire nel proprio sito, ed alcuni consigli sull’utilizzo di Photoshop

Se siete interessati ad approfondire, c’è una buona notizia. Online infatti è disponibile l’intero primo capitolo, che vi può servire per capire se questo libro sia adatto a voi.

Dal mio punto di vista, è un ottimo libro per chi è alle prime armi, ma proprio per questo non è una pubblicazione destinata a chi lavora nel settore da tempo.

Il costo del libro cartaceo è $39.95, mentre il pdf è in vendita a $29.95, ma se frequentate Sitepoint potreste ricevere delle interessanti offerte a prezzo ridotto, come è capitato a me. Con la copia cartacea del libro troverete allegata anche una tabella dei colori esadecimale. Potete acquistarlo a questo indirizzo.

WordPress 2.6: un CMS ancora più evoluto

E’ stata appena rilasciata la versione 2.6 della piattaforma di blogging più famosa. Tutte le novità provate per voi.

I progressi fatti da WordPress negli ultimi mesi hanno qualcosa di incredibile. Dopo il salto in avanti fatto dalla versione 2.5, a pochi mesi di distanza è stata rilasciata al pubblico la release 2.6 che offre numerosi miglioramenti.

Dopo aver provato personalmente tutte le nuove feature, ecco le più importanti nel dettaglio.

Archivio delle versioni di un post

In inglese più semplicemente “Post revisions”, è una funzione tanto semplice quanto essenziale, che permette di avere a disposizione tutte le versioni dello stesso post. E’ possibile confrontarle, vedere le differenze e scegliere su quale lavorare.

Bookmarklet Press this!

Per facilitare ulteriormente la vita dei blogger, è stata creata una bookmarklet da aggiungere al proprio browser che permette di postare qualsiasi pagina in cui ci si trovi. La cosa fantastica è che si adatta al sito in cui ci si trova: usandola su YouTube vi troverete il codice del video già pronto, su Flickr avrete le immagini pronte per essere pubblicate, e così via.

Google Gears

Come annunciato già in precedenza da Matt Mullenweg, il supporto di WordPress a Google Gears era in programma da tempo. Non è ancora possibile lavorare completamente offline, ma questa novità consente di velocizzare la consultazione e la gestione del proprio blog, scaricando in locale file javascript e CSS.

Una volta attivata la funzione troverete sul pannello di amministrazione un pulsante “Turbo” che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Il supporto al momento è solo per Firefox ed Internet Explorer.

Anteprima dei temi

Finalmente è possibile vedere l’anteprima di un tema WordPress prima di attivarlo. Da ora in avanti, cliccando su uno dei template installati vedrete apparire una finestra con il vostro blog nella sua nuova veste. Potrete così controllare che tema venga visualizzato correttamente ancora prima di renderlo pubblico.

Le altre novità di WordPress 2.6

  • Avatar (gravatar) di default personalizzabili
  • Possibilità di aggiungere dei sottotitoli alle immagini
  • Conteggio delle parole del post che si sta scrivendo
  • Possibilità di passare dall’uploader flash alla versione html in caso di problemi
  • Ordinamento drag & drop delle gallerie

Conclusioni

La nuova versione non sarà esente da difetti e molti dettagli possono essere migliorati, ma WordPress sta diventando sempre più la piattaforma di blogging per eccellenza. E’ in fasi come queste che ci si rende conto della potenza dello strumento che si sta utilizzando, dove le feature principali sono ben consolidate e molti aggiornamenti riguardano dettagli che migliorano l’esperienza dell’utente, ma non sono fondamentali.

In questi giorni tra l’altro è da registrare il passaggio a WordPress di una testata come il blog di HTML.it: Edit.

Se avete altre curiosità e volete conoscere l’elenco completo delle novità di WordPress 2.6 vi consiglio di leggere anche il post ufficiale di presentazione. Troverete anche un video, chiaro e ben realizzato.

Migliorare la gestione delle categorie di WordPress

Alcuni consigli utili per la modifica di massa e l’ordinamento delle categorie, sfruttando le potenzialità di Wordpress.

WordPress presenta alcuni limiti nell’amministrazione delle categorie, anche nella versione 2.5 da poco rilasciata.

Sono mancanze che molti utenti non avranno notato, perchè riguardano funzioni utilizzate meno spesso e solo in fase di configurazione e manutenzione del proprio blog, ma non per questo meno importanti.

Gestione di massa delle categorie

Se per caso vi trovate un database ricco di post già scritti, e decidete di riorganizzare le categorie, troverete non poche difficoltà nel farlo.

Questo perchè le categorie possono essere assegnate solo nella pagina di modifica di un post: non esattamente l’ideale se avete centinaia di articoli, impensabile editarli uno ad uno.

Fortunatamente esiste un plugin chiamato Batch Categories: una volta installato ed attivato sarete in grado di assegnare o rimuovere una categoria a più post contemporaneamente.

Importante: se utilizzate WordPress dalla versione 2.5 in poi, non visualizzerete correttamente la pagina del plugin. Per risolvere il problema, che è solo di layout, vi basta installare un altro plugin: Remove Max Width. In questo modo il pannello di amministrazione di WordPress occuperà tutta la larghezza della finestra ed alcuni elementi dell’interfaccia, prima nascosti, appariranno.

Download: Batch Categories

Ordinamento delle categorie

C’è un altra mancanza importante su WordPress: non è possibile decidere in quale ordine debbano apparire le categorie. Ci sono diversi plugin che risolvono il problema, ma io vi consiglio Category Order, che fa il suo dovere con una semplice interfaccia drag & drop.

In realtà con pochi accorgimenti è possibile effettuare diverse operazioni sulle categorie anche dal template, grazie agli ID ed ai parametri di alcune funzioni, ma in questo modo è molto più immediato ed alla portata di tutti.

Download: Category Order

Con questi consigli dovreste essere in grado di gestire le vostre categorie al meglio. Se avete suggerimenti da aggiungere o domande a riguardo, dite la vostra nei commenti.

Tim, Vodafone e le tariffe per iPhone 3G

Sono stati resi pubblici i prezzi per l’iPhone 3G dei due operatori italiani. Peccato che la vera potenzialità dello smartphone Apple non sia stata compresa.

Che l’iPhone sia il prodotto tecnologico del momento è indiscutibile. Dopo averlo presentato, con alcune indiscrezioni sui prezzi di vendita, oggi possiamo anche conoscere le tariffe in abbonamento di Tim e Vodafone.

Non c’è da sorridere, perchè come molti temevano i due maggiori operatori italiani hanno presentato dei piani dai costi inverosimili, che vanno dai 30€ ai 200€ mensili. Sì, avete capito bene, 200€ mensili per 2 anni.

Ecco le tariffe in abbonamento nel dettaglio, seguite da alcune considerazioni a cui potrete rispondere nei commenti.

Piani tariffari Tim

  • iPhone starter: 30€ al mese per avere 1Gb di traffico dati e niente altro
  • iPhone 250: 50€ mensili per 250 minuti di telefonate, 100 sms e 1Gb di traffico internet
  • iPhone 600: 80€ al mese per 600 minuti di telefonate, 200 sms e 1Gb di traffico internet
  • iPhone 900: 110€ al mese per 900 minuti di telefonate, 900 sms e 1Gb di traffico internet
  • iPhone unlimited: 200€ al mese per 5000 minuti di telefonate, 1500 sms e 5Gb di traffico internet

A queste cifre mensili va ad aggiungersi il prezzo del telefono, che va da 269€ a 0€ a seconda del modello scelto e dell’abbonamento.

Per le ricaricabili invece è presente l’offerta Maxxi Tim, che con 10€ mensili offre 30Mb al giorno di traffico dati.

Piani tariffari Vodafone

  • Facile Medium: 59€ al mese per 400 minuti di telefonate e 400 sms, più 600Mb di traffico internet
  • Special Edition: 79€ al mese per chiamate ed sms illimitati verso Vodafone, 250 minuti e 250 sms verso gli altri operatori, e 600Mb di traffico dati
  • Facile Large: 99€ al mese per 900 minuti di telefonate, 900 sms e 600Mb di traffico internet.

Il prezzo dell’iPhone oscilla tra 269€ e 49€, a seconda dell’abbonamento scelto e del modello.

Per le ricaricabili è presente la tariffa Vodafone Pack, che offre 150Mb a settimana al costo di 3€.

Considerazioni sulle tariffe

Dopo il quadro generale sulle tariffe presentate da Tim e Vodafone, è doveroso fare alcune considerazioni. La prima è che nessuno sembra avere realmente compreso l’utilizzo principale dell’iPhone: la navigazione su internet.

Per sfruttarlo al meglio è necessario essere collegati alla rete, e visto che la copertura wireless in Italia è quasi inesistente, era fondamentale offrire un buon pacchetto dati. Peccato che nè Tim nè Vodafone abbiano una tariffa con queste caratteristiche, anzi il limite di traffico in certi casi è ridicolo.

Basti pensare che per le ricaricabili le uniche proposte danno 150Mb a settimana, o nella versione Tim 30Mb al giorno: dopo aver consultato la posta, letto i feed e aver navigato sui soliti siti quotidiani non resterà molto. Impensabile vedere più di qualche video su YouTube.

Anche gli abbonamenti non aiutano: quelli Vodafone offrono al massimo 600Mb, quelli Tim hanno dei prezzi esagerati rispetto ai servizi offerti.

In alternativa gli operatori avrebbero potuto lasciare libertà di configurazione ai clienti, per crearsi la tariffa ideale. C’è chi è più interessato agli sms, chi di 1000 messaggi mensili non sa cosa farsene, chi vuole solo internet. Perchè limitare la scelta a poche opzioni? Sembra tutto vincolato dal solito cartello, che continua ad esistere sotto gli occhi di tutti anche se c’è chi afferma il contrario.

Pensate di acquistare l’iPhone o i prezzi usciti vi hanno fatto svanire l’entusiasmo? Considerando che l’attivazione avverà in negozio e che sarà molto più difficile sbloccarlo come avveniva in passato, dite la vostra nei commenti.

Save The Developers: IE6 sparirà?

E’ nata un’iniziativa che ha l’obiettivo di eliminare Internet Explorer 6. Obbligare gli utenti è l’unica soluzione?

Parlando di browser, il nemico giurato di tutti gli sviluppatori è l’ormai noto Internet Explorer 6. Sembra veramente difficile eliminarlo dai computer di tutto il mondo, soprattutto dopo che la Microsoft ha fatto diventare opzionale l’aggiornamento di IE7.

Da qualche mese è nata un’iniziativa chiamata Save The Developers, che si propone di far sparire IE6 senza troppi mezzi termini. Qualche riga di Javascript, ed il sito che si vuole visitare mostrerà una pagina che suggerisce di scaricare un browser alternativo come IE7, Firefox, Safari o Opera.

Niente velati consigli, ma un vero e proprio muro contro gli utilizzatori del vecchio browser Microsoft. Quasi una moderna vendetta, sulla falsariga dei siti anni ’90 che riportavano la frase “ottimizzato per Internet Explorer 6”.

Sono molti i sostenitori dell’iniziativa, anche se il numero di siti che partecipano attivamente installando lo script non è noto.

Nonostante le buone intenzioni però, non sono d’accordo sul metodo. Conosco bene i problemi relativi allo sviluppo su IE6, e sarei ben contento anche io di vederlo sparire, ma limitare l’esperienza degli utenti a seconda del browser utilizzato non credo sia la scelta corretta. Internet dovrebbe essere accessibile a chiunque, ed uno dei compiti degli sviluppatori è raggiungere questo obiettivo, non ostacolarlo.

Tralasciando i discorsi relativi al calo delle visite e alla perdita degli utenti sopracitati, penso che il problema possa essere risolto solo ad un livello superiore, da parte delle grandi aziende. La Microsoft però ha già dimostrato di non voler forzare il passaggio, e sicuramente il flop di Windows Vista non aiuta (Vista ha obbligatoriamente IE7). Resta da vedere come sarà distribuito Explorer 8, ma per questo ci vorrà ancora del tempo.

Pensate che la strada intrapresa da Save The Developers sia corretta? Io per il momento resto dubbioso, ma qualcosa potrebbe comunque muoversi. Non è un caso che un servizio come il nuovo MobileMe targato Apple non supporti IE6. Il futuro potrebbe essere più roseo per tutti, sviluppatori compresi.

del.icio.us e le liste di link utili

Il fenomeno degli elenchi di risorse utili ha senso di esistere o del.icio.us è sufficiente? Alcuni consigli per non seguire la moda ad occhi chiusi.

Da diverso tempo imperversano articoli che raccolgono le migliori risorse su vari argomenti. Collezioni di icone, raccolte di wallpaper, elenchi con i migliori plugin per WordPress o per Firefox sono solo alcuni esempi. Come in una grande corsa al riciclaggio del materiale esistente, sono in tanti a seguire la moda.

Ammetto di essere caduto anche io in tentazione più volte, arrivando a scrivere post come la Top 10 delle estensioni di Firefox per il Web Design.

Ci sono poi pubblicazioni come Smashing Magazine che hanno fatto la loro fortuna proprio grazie a questa tendenza, ma non è così scontato distinguersi seguendo strategie simili.

L’ostacolo principale si chiama del.icio.us, che nella maggior parte dei casi è anche la fonte per post di questo tipo. Scrivere articoli con elenchi simili non ha senso se non c’è un valore aggiunto a ciò che si può trovare sui servizi di social bookmarking.

Per fare un esempio, chi cerca delle icone basta che visiti una pagina come questa e non avrà bisogno di altro.

Come comportarsi? Se dovete scrivere un post per segnalare solo risorse più che note, non fatelo. Stessa cosa se avete dei dubbi sulla qualità di ciò che state promuovendo: se voi stessi non siete convinti, come potrete interessare i vostri lettori?

Non pensate che scrivere classifiche e top ten delle migliori risorse vi possa spianare la strada verso il successo. La discriminante sarà sempre la qualità, ed è su quella che dovrete puntare. Sono sempre i contenuti a fare la differenza.

In tutto questo, sono sicuro che il fenomeno continuerà a diffondersi senza grandi ostacoli, ma i blog che riusciranno a distinguersi saranno ben pochi.

So bene quanto sia grande la tentazione di segnalare l’ennesima raccolta di icone, ma se potete, pensateci due volte prima di farlo.

How to be a Rockstar Freelancer: la recensione

Una delle migliori guide per diventare liberi professionisti e svincolarsi dal lavoro da ufficio.

Da poco tempo ho finito di leggere How to be a Rockstar Freelancer, il libro nato dalle menti di Cyan e Collis Ta’eed.

Come potete intuire dal titolo, è una guida completa per chi ha intenzione di intraprendere la strada del lavoro autonomo e vuole capirne in anticipo pregi e difetti.

Il libro è la naturale evoluzione del blog FreelanceSwitch, uno dei migliori siti web sull’argomento. Quello che colpisce di How to be a Rockstar Freelancer è l’immediatezza ed il grande senso pratico dei contenuti: attraverso 11 capitoli e 212 pagine vengono affrontati tutti i temi più importanti.

Si parte da un’introduzione al lavoro freelance, dove vengono descritti pro e contro, per poi proseguire attraverso argomenti come la scelta del proprio marchio, l’organizzazione della giornata lavorativa, come farsi pubblicità, calcolare il valore del proprio lavoro e saper scegliere i clienti migliori.

Questo l’elenco dei capitoli:

  1. Getting started
  2. Your brand
  3. The working day
  4. Getting your first projects
  5. Project scope and timing
  6. Pricing yourself
  7. Doing the project
  8. Clients
  9. Getting paid
  10. Marketing yourself
  11. Expansion

Il libro è scorrevole, piacevole da leggere e ottimamente strutturato: per me è stato una vera rivelazione. Se volete diventare freelance o avete già una vostra attività che necessita di nuove idee, questa pubblicazione fa al caso vostro.

Potete acquistarlo online su Lulu.com, dove trovate anche un’anteprima delle prime 15 pagine.